D’accordo sulla necessità di modificare la legge elettorale, ma l’ex governatore Michele Iorio nutre dubbi sul momento. «Siamo certi che questo sia il momento giusto per attuare tale riforma? Quali sono le conseguenze che essa comporterà sulla democrazia?», si chiede.
Se è vero, come diceva De Gasperi, che un politico guarda alle prossime elezioni mentre uno statista alle prossime generazioni è l’ora di ragionare da statisti secondo Iorio. Gli elettori sono «sempre più scollati dalla politica incapace di dare risposte ai loro bisogni» e quindi «bisogna agire nel rispetto del popolo sovrano e nel rispetto delle leggi in vigore».
Il dibattito si è incentrato sull’abrogazione del listino, del voto disgiunto e sul numero dei collegi. «C’è un dato che nessuno degli addetti ai lavori ha preso in considerazione: il coinvolgimento dei cittadini che sono i principali attori della democrazia. Bene, una riforma elettorale approvata da questo Consiglio regionale a cinque mesi dal voto non consentirebbe ai molisani, se non fossero d’accordo con il testo approvato dall’Aula, di potersi esprimere sull’argomento con il referendum abrogativo. L’articolo 12 dello Statuto della Regione Molise, infatti, recita che “La richiesta di referendum non è ammessa nell’anno precedente la scadenza del Consiglio regionale”. Sarebbe allora il caso, per una volta in questi anni di legislatura di centrosinistra, che la maggioranza uscente – conclude Iorio – percorra una strada che veda il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati perseguendo l’obiettivo di una massima condivisione dentro e fuori il Consiglio regionale».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.