Ormai lo schema è chiaro: l’Ulivo 2.0 sarà ufficialmente in campo alle prossime elezioni regionali con un proprio progetto, rigorosamente di centrosinistra e autonomo rispetto al Pd. A questo punto manca solo il candidato e, a giudicare dai modi e dalle parole usate da Roberto Ruta, non è escluso che la scelta possa ricadere proprio sul senatore eletto col Pd.
Queste le indicazioni che arrivano da una sala gremita, quella consiliare di Palazzo San Francesco, nell’incontro organizzato ieri sera dai parlamentari Ruta e Leva unitamente ai referenti delle altre forze politiche che hanno sposato l’iniziativa volta alla ricostruzione.
L’elemento fondante dell’intero movimento è la discontinuità col passato e quindi con l’attuale governo regionale che, ha detto Leva: «Ha tradito le grandi speranze che nel 2013 ci hanno portato alla vittoria».
Un fattore questo che inevitabilmente esclude qualsiasi ricomposizione col Pd e soprattutto con Frattura, nonostante i timidi tentativi messi in atto nelle ultime ore proprio dal governatore per cercare quantomeno di imbastire un dialogo. L’occasione, per lui, poteva essere l’incontro indetto dalla segretaria dei democratici Fanelli lunedì a Campobasso, ma quel summit per Leva non è altro che una ‘farsa’ a cui né lui né i segretari degli altri partiti sono stati invitati.
La risposta da parte della città e della provincia di Isernia c’è stata Molti sono arrivati anche da Campobasso per conoscere gli obiettivi del nuovo Ulivo e così a Ruta è spettato il compito di illustrare la idee programmatiche, nate dalle circa 1150 pagine di contributi che finora sono stati inviati da liberi cittadini, mentre Leva ha avuto il ruolo del ‘picconatore’, con un unico bersaglio: gli ex alleati che governano il Molise.
«Abbiamo individuato i forum per la programmazione – ha spiegato il senatore -. Vogliamo elaborare un piano regionale di sviluppo anche perché l’ultimo è stato redatto trent’anni fa. Questo significa mettere in sinergia misure e iniziative per capire su cosa dobbiamo puntare. Abbiamo esigenza di aggredire problema del lavoro che attanaglia questa regione e non bastano misure ordinarie ma investimenti straordinari di risorse affinché i ragazzi non vadano altrove».
Sanità pubblica, politiche sociali, della casa e qualità della vita; attività produttive e turismo; ambiente, parchi, acqua, energia e ciclo rifiuti; scuola, università, formazione continua. Questi gli ambiti su cui l’Ulivo 2.0 incentrerà la propria proposta elettorale.
Le parole al vetriolo di Leva
Ma quindi questo ‘soggetto’ politico si pone come il quarto polo? A questa domanda è ancora Leva a rispondere, convinto che i consensi stiamo aumentando, anche grazie al colpo d’occhio che ha dato la location scelta per l’appuntamento isernino.
«Che arriverà primo però – le sue parole -. Non giochiamo per fare la testimonianza. Tanti di noi che hanno dato vita a quest’esperienza sono persone abituate a vincerle le elezioni che, insieme a militanti, dirigenti, amministratori, hanno sentito la necessità di restituire un punto di riferimento a un mondo vasto di centrosinistra. Siamo nati per questo, perché ci siamo sentiti traditi dalle politiche messe in campo in questi anni dal governo Frattura. Il potere non è un gioco fine a se stesso per sistemare pedine e quando gli esclusi sono di più degli inclusi nasce il malcontento».
«Chiusura e arroganza», queste le parole usate dal deputato di Articolo 1 per descrivere l’operato del presidente della Regione, a cui imputa innanzitutto la cattiva gestione della sanità, avendo firmato dei piani operativi che per lui andrebbero cancellati.
«In cinque anni è stato detto “capiamo tutto noi” oppure “ci penso io”, ma le promesse sono rimaste tali. Il tradimento nelle speranze di quel cambiamento è lampante – l’analisi di Leva -. Il fallimento sì è manifestato al Comune di Isernia quando non si è riusciti a organizzare il campo del centrosinistra. Il nostro obiettivo è proprio questo: ricostruire il campo e fare riferimento al mondo del centrosinistra. Se la sinistra imita la destra allora ognuno di noi deve rispondere a una sorta di ‘chiamata alle armi’. I militanti devono scendere in campo e giocare la partita, perché una storia come l’Ulivo non può essere buttata a mare da un manipolo di quattro cialtroni che hanno mostrato il peggio che potevano fare».
Questione morale e area di crisi
Leva ci va giù pesante poi quando punta dritto a Frattura, senza esclusione di colpi. «Per il presidente della Regione si è aperta una questione morale a causa di tutte le cose che si sono susseguite nelle ultime settimane – ha proseguito -. Ha un’incompatibilità grossa come una casa. Qui si segna la differenza delle persone che vogliono stare insieme. L’area di crisi è un’altra bufala. Ora sembra che tutta la regione sia in crisi. Dopo la battaglia fatta in parlamento, adesso quelle risorse da ‘aggiuntive’ sono diventate ‘ordinarie’. Polverizzandole non torneremo mai a crescere. Se tutto diventa crisi nulla sarà crisi e l’incapacità di assumere decisioni la sconteremo tra qualche anno».
Le Primarie e il ‘no’ a Patriciello
Leva poi risponde all’accusa lanciata dal Pd sull’assenza di eventuali candidati alle primarie e ribadisce che tale strumento democratico, per lui, non deve tramutarsi in una conta e che è ancora disponibile a parlarne, ma solo se ci saranno programmi che chiariscono la rottura col passato.
«La riunione di lunedì sarà con i con consiglieri di maggioranza e viene spacciata per riunione di coalizione: non mi faccio prendere in giro – ha detto ancora -. Noi a un tavolo con Alfano e Patriciello non sediamo. Se Rialzati Molise condiziona in maniera determinante l’azione di Governo, non funziona. Se Rialzati Molise ha più efficacia e incisività della sinistra in questa regione, noi diciamo di no. Se la riforma sanitaria è targata Rialzati Molise, sono scelte nella vita. La politica è fatta di scelte concrete. Ed è una cosa seria».
Il candidato dell’Ulivo 2.0
Nonostante Ruta parli da candidato non è detto che sarà proprio lui a rappresentare l’Ulivo 2.0 alle prossime elezioni. C’è chi dice che si sta cercando un volto nuovo e chi pensa che alla fine Antonio Di Pietro scenderà in campo. Certo è che i lavori per definire l’identikit sono in corso.
«Non escludiamo nessuno e il nostro candidato sarà il migliore che potremmo avere, di sicuro più forte di Frattura – ha concluso Danilo Leva -. Il progetto è più grande del destino di qualcuno di noi e non sarà affossato da mire e ambizioni personali. Abbiamo piena libertà che ci farà costruire alleanze ampie tant’è che stiamo crescendo. La premessa è la discontinuità programmatica e la definizione del perimetro del centrosinistra. Gli altri pensassero al loro candidato e non penseremo al nostro. Nasciamo per vincere ancora e sono sicuro che in questo lungo cammino riusciremo a restituire dignità alla parola centrosinistra».

 

Valentina Ciarlante

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.