I socialisti guardano alle elezioni regionali da Pettoranello, culla della moda che ha reso noto il ‘made in Italy’ nel mondo. Politica e sviluppo sono i due elementi della festa regionale dell’Avanti svoltasi ieri nel piccolo centro alle porte di Isernia. Un appuntamento utile a mettere sul tavolo i temi del momento, l’unione del centrosinistra in primis e gli obiettivi futuri poi. Argomento quest’ultimo analizzato grazie ala presenza del leader nazionale del partito socialista, il viceministro Riccardo Nencini, arrivato di nuovo in Molise grazie all’invito del segretario regionale Marcello Miniscalco.
Prima del suo intervento però si è aperto un interessante dibattito sull’assetto che si vorrà dare al centrosinistra in vista delle prossime elezioni.
«Noi stiamo con Frattura», hanno detto in apertura dei lavori Eugenio Procaccini e Matteo D’Errico, segretari provinciali dei socialisti i quali poi hanno dato la parola a Jacopo, giovane di Pettoranello che, con molta emozione, ha esposto a Nencini l’appello dell’intera comunità, ovvero quello che la zona industriale e il polo tessile tornino a splendere e a dare lavoro a tante famiglie.
Il sindaco Andrea Nini ha ripercorso le difficoltà degli ultimi anni, dando però una speranza futura, basata sui fondi dell’area di crisi e sulle tante manifestazioni di interesse mostrate per il sito di Pettoranello, non da ultima quella di un imprenditore svizzero che ha già allestito la sua azienda proprio nella zona attigua a quella in cui sorgeva l’Ittierre.
Con gli interventi di Maurizio Cacciavillani del Pd e di Luigi D’Orsi di Centro democratico i temi politici sono emersi in maniera chiara. La volontà, seppur con sfumature diverse, è la stessa e cioè quella di superare il nodo delle candidature e soffermarsi sul messaggio da lanciare ai cittadini per ricreare un clima di fiducia verso il centrosinistra.
Il presidente della Provincia Lorenzo Coia ha sottolineato le cose fatte dal governo nazionale e da quello locale in favore degli enti locali, nonostante l’esiguità delle risorse, mentre Filippo Poleggi ha auspicato un ritorno ai partiti e il superamento dei dissidi interni.
Il segretario regionale del Psi Miniscalco, nel suo accorato intervento, ha affrontato i due argomenti in agenda chiarendo bene quali sono gli obiettivi del partito e senza risparmiare qualche stoccata a chi doveva esserci e non c’è stato, ovvero il rappresentante di Mdp Danilo Leva.
«Questa è una festa importante perché cade prima delle elezioni politiche e regionali.
I socialisti hanno recitato un ruolo importante col governo Renzi e oggi con Gentiloni e credo che ci saranno anche in futuro – ha detto -. A livello locale ci siamo prefissati l’obiettivo di tornare in consiglio regionale, con i nostri voti, e lavoriamo duramente e alacremente per questo. L’iniziativa di oggi (ieri ndr.) è anche per ritrovarsi con tanti compagni e prepararci all’appuntamento elettorale»
Fase difficile per il centrosinistra. Avete invitato tutti, ma esiste davvero la possibilità di ricompattare lo schieramento visto anche l’incontro dell’altra sera in cui Ulivo 2.0 ha segnato la rottura?
«Io non mi arrogo il diritto di dire chi è il centrosinistra. Dico che noi siamo il centrosinistra e stiamo da una parte. C’è un altro centrosinistra che sta scegliendo di stare altrove. Noi non abbiamo fatto il tentativo di mettere tutti insieme, perché essendo piccoli non abbiamo questo potere, però li avevamo invitati per un dialogo tra persone e partiti che sono della stessa famiglia. Qualcuno è venuto e qualche altro ha disertato in maniera poco educata, senza avvisare dopo aver dato conferma. Ma questo non ha importanza. Resta il fatto di aver promosso un tentativo per parlare, anche rimanendo sulle proprie posizioni. Ritengo che le politiche mature siano quelle che sanno dialogare con tutte le forze in campo, perché i cittadini hanno bisogno di governi stabili e non di litigiosità. Poi ci si può dividere e si può pensarla diversamente, ma credo che serva un approccio propositivo e migliore nei confronti delle persone».
Iorio e Patriciello si sono incontrati. Se il centrodestra si ricompatterà che speranze avrà il centrosinistra?
«Se il centrodestra si unisce succede che il centrosinistra si prepara alla sconfitta, questo è un fatto chiaro anche a un bambino di cinque anni.
Sta nelle capacità del centrodestra aggregarsi.
In questo caso qualcuno avrà le responsabilità di aver fatto perdere il centrosinistra, poi la storia ci dirà chi. Se il centrodestra non si aggrega io credo che Paolo Frattura sia nelle condizioni di rivincere le elezioni per le cose che ha fatto, che magari non sono ben visibili all’esterno, ma che, nei prossimi mesi mi auguro, si vedranno in maniera più limpida». VC

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