Qualche polemica interna al Pd. Ma invece dalla Camera di commercio arriva un okay non scontato. Presieduto da Paolo Spina, osservatore molto severo dell’azione del governatore Frattura, l’ente camerale unico del Molise dopo una riunione in cui si è deciso all’unanimità propone l’impalcatura della circoscrizione unica.
In casa dem è la presidente dell’assemblea Laura Venittelli a ricordare che il 27 maggio il ‘parlamentino’ del partito si espresse per la suddivisione del territorio in tre circoscrizioni (Campobasso, Isernia e Termoli). Il ddl che sarà depositato in Assise, e sul quale l’intera maggioranza che sostiene il presidente (non solo il Pd) ha trovato l’intesa, proporrà una sola circoscrizione. Una mediazione, dunque. Che lascia aperto il ‘tema Isernia’. È l’unica differenza col deliberato del Pd. Per il resto c’è l’abolizione del listino e del voto disgiunto, la doppia preferenza per la parità di genere.
«Come presidente del partito, al di là del mio personale orientamento sul tema (Venittelli si astenne, ndr), sento l’obbligo di garantire che le decisioni assunte attraverso i processi democratici interni siano rispettate. Ricordare pubblicamente quale sia la nostra posizione ufficiale sul punto – è il richiamo della parlamentare ai rappresentanti del Pd in giunta e in Consiglio – è importante per consentire una migliore comprensione delle posizioni all’interno della maggioranza in Regione e una più proficua dialettica fra tutti i membri del Consiglio regionale. Sono fiduciosa che la posizione dell’assemblea del Pd sia sostenuta con forza dai nostri rappresentanti. Eventuali accordi differenti che vadano in senso contrario da quanto deciso in assemblea, dovranno essere sottoposti alla valutazione degli organi competenti del partito».
Secondo il Consiglio della Camera di commercio, invece, «è necessario che i rappresentanti eletti dai molisani curino gli interessi generali dell’intero territorio». Un solo collegio che garantisca, con opportuni tecnicismi la rappresentanza dei diversi territori è la soluzione giusta. Ogni altra «tendente a moltiplicare i collegi regionali porta ad alimentare lo sviluppo di un improduttivo clientelismo politico. La suddivisione in più Collegi, in una realtà come quella del Molise, consentirebbe il confronto politico a consiglieri eletti solo sulla base della appartenenza geografica e, giocoforza, rappresentanti di quell’unico territorio al quale “devono” l’elezione». Rappresentanza di qualità, da un lato, e governabilità: queste gli obiettivi secondo l’ente camerale. Governabilità da garantire con la conferma del «premio di maggioranza per la scelta del presidente». Per l’elezione dei consiglieri, la Camera di commercio propone il mantenimento del proporzionale. Questa la proposta di dettaglio: «Si potrebbe procedere a due votazioni a mezzo di due schede elettorali diverse: una per il presidente scelto con il sistema maggioritario e una per i consiglieri scelti con quello proporzionale, con doppia preferenza facoltativa – in questo ultimo caso – esclusivamente di genere. Peraltro, la stessa individuazione di collegio unico regionale farebbe diventare di per sé sterile la contrapposizione tra la conservazione o meno della possibilità del cosiddetto voto disgiunto, perché i candidati consiglieri, così come già avviene per i candidati presidenti, dovrebbero ricercare il consenso per essere eletti su tutto il territorio regionale e non potrebbero più utilizzare quel controllo del territorio, oggi agevolato dalla pluralità di collegi racchiudenti aree di limitata dimensione, per condizionare, con azioni dettate da mero campanilismo, decisioni e scelte politiche destinate a coinvolgere, al contrario, l’intero contesto regionale».
Alle forze politiche, a nome della classe imprenditoriale e delle parti sociali e professionali, la Camera di commercio invierà un documento dettagliato, una sorta di Carta dei servizi sul tema riforme.

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