Il ritorno sulla scena di Silvio Berlusconi ha galvanizzato le truppe di Forza Italia in Molise. Il leader degli azzurri vuole riconquistare la regione, lo ha detto ai componenti del coordinamento guidato da Annaelsa Tartaglione e di cui fa parte l’eurodeputato Aldo Partr
Il resto del centrodestra pure rimane in fermento. Oggi i sovranisti di Alemanno e Storace presentano a Isernia il loro nome per la corsa alla presidenza, indicazione al tavolo dei partiti che creerà dibattito.
Un weekend che per la politica molisana, alle prese con una doppia scadenza elettorale (si voterà per le politiche e per le regionali), non sarà affatto di riposo.
La partita per lo scranno più importante di Palazzo D’Aimmo, quello da governatore, continua a essere quella più combattuta. L’attenzione è puntata sui papabili. E anche la curiosità. Per questo lunedì Primo Piano Molise, insieme a una società specializzata, darà il via a un sondaggio sui candidati.
Intanto impazza il totonomi. Nella prima ‘puntata’ sul totonomi appunto abbiamo focalizzato l’attenzione su alcuni dei probabili competitor: innanzitutto Frattura e l’ex presidente Michele Iorio (su fronti opposti ma entrambi in campo), Antonio Federico che sembra il candidato più verosimile dei 5 Stelle (comunque deciderà la rete attraverso il sistema Rousseau), il presidente del Tribunale di Isernia Vincenzo Di Giacomo (che ha poi spiegato di non aver accolto alcuna proposta e di essere concentrato sulla sua funzione auspicando però per il bene del Molise unità), l’ex sindaco di Campobasso Gino Di Bartolomeo corteggiato da Mastella (ma ha declinato), Filoteo Di Sandro su cui punta Fratelli d’Italia. Dal fronte Mdp è spuntato anche il nome della ex senatrice Cinzia Dato.
Ma questa era solo una prima tranche. Ci sono altri nomi, di peso, che potrebbero giocare il match della prossima primavera da leader di schieramenti politici (o anche civici).
Uno dei più ricorrenti, anche perché persona molto conosciuta e apprezzata, è quello di Mario Pietracupa. È stato presidente del Consiglio regionale ai tempi dell’alleanza con il centrodestra di Iorio, fondatore dell’Adc che poi ha chiuso quell’alleanza e ha dato vita a Rialzati Molise. Lui però non si candidò nel 2013, una scelta diversa aveva bisogno anche di uomini diversi, nel segno della discontinuità. Metterebbe d’accordo pezzi significativi del centrodestra. Ha indubbiamente estimatori anche fra i moderati del centrosinistra. Nel borsino delle quotazioni, Pietracupa c’è.
È sempre fra i papabili il rettore dell’Unimol Gianmaria Palmieri. Impegnato al vertice dell’Ateneo, che ha portato al centro della scena politica (da Mattarella a Renzi, ospiti dell’Università sono stati i principali protagonisti delle istituzioni nazionali), Palmieri ha dichiarato qualche mese fa di non voler salire sul ring. Ma c’è chi punterebbe su di lui. Era la prima scelta del senatore Ruta e del suo Ulivo 2.0. Ed era ad ascoltare il segretario del Pd Renzi a Campomarino quando ha fatto tappa in Molise col treno di Destinazione Italia. Criticato sui social per questo, ha mantenuto il suo profilo istituzionale. Semplicemente non è sceso nella polemica.
Infine, dulcis in fundo, la segretaria regionale della Uil Tecla Boccardo. Non è la prima volta che il suo nome finisce nelle cronache sulle future elezioni regionali. Ora, però, c’è qualche elemento in più. Giovane, donna, dinamica e in grado di mettere d’accordo settori diversi della politica e della società civile: è un ragionamento che nella stanza dei bottoni si sta facendo. Anche perché le sue critiche alla politica sono spesso accompagnate dalle proposte del sindacato. Un approccio concreto e programmatico che qualcuno che in Molise conta sta dimostrando di apprezzare.

ppm

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