Ha rischiato seriamente di restare solo una buona intenzione. La riforma dei Parchi, ddl in cui quello del Matese era stato inserito, è infatti bloccata a Palazzo Madama, sommersa da 400 emendamenti in Commissione. Il paradosso è che in prima lettura era filato tutto liscio, poi l’approdo alla Camera, le modifiche e la necessità di tornare in Senato.
La manovra finanziaria è probabilmente l’ultimo provvedimento organico che questo Parlamento approverà prima dello scioglimento e della legislatura. Era l’ultima scialuppa a cui aggrapparsi per portare a casa il risultato: il Parco del Matese si farà. Il pronunciamento decisivo all’alba di mercoledì in commissione Bilancio.
Il Pd Molise qualche settimana fa fece appello ai parlamentari della regione: l’invito era a presentare un emendamento al bilancio per istituire e finanziare il Parco nazionale del Matese. Il senatore dem Roberto Ruta insieme al collega Caleo – che ha seguito il dossier della legge Parchi – ha depositato la proposta di modifica firmata anche dall’altro senatore molisano Ulisse Di Giacomo. Nella notte fra martedì e mercoledì l’ok del governo: il Parco del Matese e quello di Portofino sono istituiti e finanziati. Il ‘pacchetto’ fa parte – ha spiegato Ruta ieri mattina in conferenza stampa dopo aver annunciato con una mail inviata all’alba il successo appena conseguito – della parte di manovra intoccabile. Dopo il voto di fiducia, previsto per stamane, la manovra andrà alla Camera e subirà modifiche. Ma questa misura «non è più toccabile».
Entro il 18 dicembre, ancora Ruta, il varo del bilancio e quindi il via libera ufficiale. Il senatore, che parla ai giornalisti al Livre con alle spalle una foto di Campitello Matese, calcola che entro maggio ci sarà il decreto del ministero dell’Ambiente. La perimetrazione sarà realizzata, come da impegno assunto dal ministro Galletti, solo con l’intesa di Regione e Comuni. «Abbiamo una Ferrari parcheggiata, adesso tocca a noi», la sua sintesi. Ruta ritiene che il Parco sia catalizzatore dello sviluppo perché valorizza un patrimonio immenso di cui c’è già richiesta crescente: la natura e prodotti di alta qualità. Il perimetro partirà dall’alta quota, le attività non sono in pericolo, assicura. Anzi, «pensate cosa significa per le aziende dell’agroalimentare, immagino il lattiero-caseario ma non solo, poter mettere sui propri prodotti il bollino ‘Parco del Matese’, che gran volano è».
La perimetrazione e le regole per il funzionamento del Parco – dice in dettaglio – saranno definiti d’intesa con gli enti locali territoriali e il Centro Nazionale di ricerca sugli Appennini e sulle aree interne, voluto dall’Università del Molise e inaugurato dal Presidente della Repubblica Mattarella, potrà svolgere il ruolo di supporto scientifico. Per il funzionamento del Parco del Matese e di quello di Portofino sono previsti 300mila euro a testa per il 2018, mentre a decorrere dall’esercizio 2019 arriveranno rispettivamente due e un milione di euro.
Conclude poi Ruta: «È un nuovo inizio, la più bella battaglia vinta, condotta con determinazione in questi giorni in commissione Bilancio e resa possibile dall’impegno di tanti antesignani, associazioni ambientaliste, forze sindacali e politiche, esponenti della società civile ai quali indirizzo il mio sincero ringraziamento».
Per il ministro Gian Luca Galletti «questa manovra rafforza il grado di tutela e insieme le possibilità di sviluppo per due delle zone più suggestive d’Italia». Quanto al Molise si dice «felice che nasca finalmente il Parco del Matese, che unirà due Regioni nella tutela di montagne, paesaggi e itinerari di incredibile fascino che hanno invece bisogno di essere conosciuti e promossi».
Esultano anche il Pd e Legambiente. Da via Ferrari la segretaria dem Micaela Fanelli dà merito all’intuizione di Antonio Tomassone, «che per primo si è accorto della possibilità di inserire la norma istitutiva nella legge di Bilancio» e al «lavoro di squadra della segreteria, di amministratori, parlamentari, associazioni locali e ambientaliste che da anni si battono per il nostro Parco nazionale». Non dimentica di ringraziare il governo nazionale, grazie al quale «è stata posta una pietra miliare, dopo oltre trent’anni di attesa».
Tomassone, responsabile Ambiente, parla di sogno che diventa realtà.
Il riconoscimento è anche frutto dell’impegno di Legambiente che sottolinea: il Parco è la vera risposta alla nascita di un’economia sostenibile. Il prossimo passo, spinge ora l’associazione, «è quello di istituire un Comitato congiunto delle due Regioni confinanti (Molise e Campania, ndr) al fine di definire i tanto attesi confini dell’area protetta, da condividere con i comuni e le comunità locali e i diversi portatori di interesse». Il percorso avviato tre anni fa, conclude Legambiente, quando il Parco sarà pienamente operativo.

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