Più diplomatico davanti alle telecamere, più libero nella sala del Centrum.
Ai suoi uomini Michele Iorio dice: non è vero che sul mio nome ci sono veti a Roma, la trattativa anzi comincia adesso e Direzione Italia insieme alla ‘quarta gamba’ – così gli ha detto in maniera ‘riservata’ Fitto (come può essere riservata una cosa detta in un incontro politico) – indicheranno lui come candidato governatore per il Molise.
L’ex presidente della Regione si mostra convinto: l’operazione secondo lui può riuscire. Che, cioè, unitariamente il centrodestra converga su di lui. Eppure sono arrivate altre indicazioni. «Le notizie che arrivano in Molise, roboanti, su scelte già fatte non esistono. Esiste una trattativa serena, nella quale questa ‘quarta gamba’, Direzione Italia con la quarta gamba porranno con forza la mia candidatura anche perché a leggere i sondaggi risulta l’unica possibile per poter vincere queste elezioni e fare anche cappotto, questa è la nostra ambizione: vincere nei collegi e alle regionali. Ci sono tutte le premesse, non capisco i distinguo, le prese di distanza di qualcuno, le commistioni fra movimenti cosiddetti civici e Forza Italia su un’unica candidatura estranea alla cultura di centrodestra. Spero che prima o poi ci sarà questo chiarimento. Noi però – assicura – andiamo avanti, anche perché il 4 marzo si voterà, quindi il 4 di febbraio bisogna consegnare le liste e bisogna formarle. Noi siamo pronti, andiamo avanti e speriamo che lungo la strada incontreremo tanti amici, da ogni parte». In sala, tra gli altri, Gianfranco Vitagliano, Adelmo Berardo, Lorenzo Cancellario, Antonio D’Aimmo, Francesco Di Falco e pure Enzo Rosati, ex assessore provinciale con la sinistra anni fa.
È chiaro chi sia quel ‘qualcuno’. L’eurodeputato Aldo Patriciello. Che poi Iorio descrive con il più fedele alleato di Frattura fin qui. Per lui il centrosinistra andrà spaccato, dice. È lui, anche se a microfoni dei cronisti accesi non ne fa il nome ma il riferimento è chiaro, quel ‘qualcuno’ che dovrebbe «innanzitutto pentirsi delle scelte che ha fatto in passato e poi dare un supporto al centrodestra perché possa vincere, non guidare la fronda perché possa perdere». Quel ‘qualcuno’ «che vuole passare direttamente dal centrosinistra al centrodestra con l’indicazione del presidente».
Come ai vecchi tempi, o forse sono sempre gli stessi tempi. È ancora una questione fra i due big Iorio e Patriciello.
L’ex governatore, quindi, resta in campo. Anzi rilancia: «Il centrodestra deve capire la sua responsabilità, non è più tempo né di dispetti né di calcoli opportunistici. Credo che il popolo di centrodestra si aspetti l’unità e credo anche di poterlo rappresentare degnamente come ho fatto negli anni passati. Ho detto che la mia candidatura è la chiusura di un’esperienza politica, sento il dovere di dare a questa regione una nuova opportunità e di creare una nuova classe dirigente. Questa è la parte essenziale del mio programma: il rinnovamento passa attraverso l’esperienza, un rinnovamento ‘tanto per’ ci porterebbe forse a nuovi problemi come quelli rappresentati dall’attuale presidente della giunta». Un presidente, Frattura che – dice Iorio alla platea – ha deluso tutti e governato male. Perciò il centrodestra può vincere.
Sul tavolo di fatto c’è il nome del presidente del Tribunale di Isernia Enzo Di Giacomo. Se il resto del centrodestra si compatterà su di lui, cosa farà Iorio? Andrà da solo? Candidature al Parlamento, ribadisce, non ne accetterà. «Su Di Giacomo – aggiunge – non dico assolutamente nulla, non so se si vuole candidare, non ci ho parlato. Ma credo che giocare il pallottoliere per definire il presidente della Regione sia un gioco al massacro perché non si possono inventare candidati, soprattutto non sapendo le disponibilità personali – si rischia di esporre una persona che ha tutto il mio rispetto e anche la mia amicizia, che è immutata – e farlo diventare un sistema per poter imporre le proprie ragioni».
r.i.

3 Commenti

  1. Aquila1 scrive:

    Io credo che, per l’impegno, la dedizione , il fortissimo senso di responsabiltà, la capacità di sintesi nell’emergenza del 2002, i molisani dovrebbero riflettere seriamente su chi possa o non possa essere la persona che traghetti la regione alle soglie delle scadenze europee del 2020. L’On Iorio è stato, per il volontariato di tutta Italia un riferimento nei soccorsi, una validissima sponda su cui appoggiare gli interventi e spendere lavoro e risorse.Vi prego di rifletterci bene.

    • Mara Iapoce scrive:

      Mi sembra di sognare. Mi devo dare un pizzicotto. Non è possibile che la si pensi in questo modo dopo gli evidenti disastri che hanno caratterizzato la regione nel quinquennio precedente. Bisogna piuttosto riflettere sul contrario.

  2. wanderer scrive:

    ….attento Michelone…, il popolo non ti voterà, a dispetto di tutti i sondaggi che prevedono vittorie del centrodestra, non la tua.

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