I moderati provano a dettare l’agenda. Partono dal programma di governo, ma hanno pure le idee chiare sulla leadership. Quasi tutti coloro che si sono visti sabato mattina a Isernia puntano sul presidente del Tribunale di Isernia Vincenzo Di Giacomo.
Fuori dal coro – per il candidato presidente – ci sono Energie per l’Italia, il cui leader locale Michele Marone ha chiesto qualche giorno fa la guida della Regione per il basso Molise e il Movimento agricolo molisano di Antonio Di Rocco che punta proprio su Marone.
Prima di Natale, per scambiarsi gli auguri e fare il punto sulle priorità programmatiche, i centristi si sono incontrati a Isernia nella sede dei Popolari per l’Italia. Attorno al tavolo oltre al padrone di casa Vincenzo Niro un ricco parterre. Secondo indiscrezioni autorevoli avrebbero partecipato Rialzati Molise, con il rappresentante provinciale di Campobasso, l’Udc con Mimmo Izzi, Salvatore Micone (che avrebbe dunque lasciato Unione per il Molise e il centrosinistra di Frattura, starebbe preparando una lista civica), il movimento di Cosmo Tedeschi, Energie per l’Italia e il Mam, Idea con Tiberio.
Stanno provando a ragionare in termini di federazione. I punti programmatici su cui c’è già un’intesa sono la sanità, l’occupazione e il sistema infrastrutturale. L’obiettivo è buttare giù un programma moderato da mettere poi a disposizione del dibattito per capire chi “ci sta”. Interlocutori privilegiati sono i cinque movimenti civici, fra cui quello di Massimo Romano, che hanno ufficialmente chiesto a Di Giacomo di candidarsi a presidente. E poi gli schieramenti. O meglio, il centrodestra, con cui l’interlocuzione è già avviata da tempo (Idea e Energie per l’Italia sono anzi espressione ufficiale dei centristi che stanno con Berlusconi).
Aspettando la riunione del tavolo nazionale di centrodestra sulle regionali – rinviato per la morte improvvisa in un incidente stradale dell’ex ministro Matteoli che lo coordinava – le truppe del giudice Di Giacomo (coloro che da mesi sottotraccia o allo scoperto stanno lavorando alla sua candidatura) vanno avanti per trovare alleati. Nel centrodestra ufficiale pure Di Giacomo riscuote consensi, anche se non di tutti. In campo, anzi, su quel fronte resta l’ex presidente Michele Iorio, che per ora non pare affatto intenzionato a fare passi indietro o di lato.
Un elemento che ha messo in moto i moderati è stato il ‘ritorno’ dell’eurodeputato Aldo Patriciello al tavolo del centrodestra. E non è un caso che alla riunione da Niro ci fosse Rialzati Molise. la presa di distanza, fin qui non ufficializzata né motivata, del gruppo di Patriciello dal centrosinistra di Frattura ha provocato dubbi e ‘transiti’ da una parte all’altra.
A centrodestra starebbe tornando anche Micone (eletto nel 2013 con Grande Sud). Passato con il centrosinistra a metà mandato, quando è diventato presidente di commissione, lui però per ora frena. «Stiamo lavorando a costruire un movimento, un’associazione da cui verrà fuori una lista civica. E stiamo ascoltando chi ci chiama, siamo fermi a osservare quello che succede», spiega a Primo Piano Molise. Ma ha lasciato il presidente Frattura: «Guardi, le ripeto che stiamo mettendo insieme un movimento e presto ci presenteremo alla stampa. Altre decisioni le prenderemo più in là». Attorno al tavolo insieme a lui c’erano tanti sostenitori della candidatura di Di Giacomo: «Ancora non so se è certa questa candidatura e con questa persona io non ho parlato».
Il 28 dicembre le ‘federazione’ dei moderati cui sta lavorando Niro si è data un nuovo appuntamento. A Termoli, alle 17, nella sede dei Popolari per l’Italia di via Cuoco.

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