Non trova motivi per tirarsi indietro. Ne trova invece molti per andare avanti. «Confermo che sono in campo, certo. Con la mia proposta programmatica basata su una chiara esperienza di governo, sono stato presidente della Regione per 12 anni».
Michele Iorio tira le somme degli ultimi giorni di dibattito pre elettorale in Molise, sintetizza: stanno facendo ammuina. Anche per questo lui va per la sua strada: «La mia candidatura si rivolge a chi si riconosce in una proposta politica che, pur ammettendo errori, è stata appunto a lungo riconoscibile e riferimento. Nei prossimi cinque anni – aggiunge – non commetterò gli errori del passato. La mia idea è di un contratto coi molisani, tre o quattro punti prioritari non di più, da realizzare per far ripartire la regione».
È questo che Iorio rimprovera al resto del centrodestra, sua area di riferimento, che lavora ad altre ipotesi (tanti i nomi in campo ma è chiaro da settimane che per ora l’ipotesi privilegiata è quella del presidente del Tribunale di Isernia Di Giacomo) e non vuole la sua ricandidatura: di non valutare la strada da seguire «in base all’urgenza che richiede il territorio molisano ma alla creazione di strategie politiche non vincenti per il Molise ma trionfanti per la rielezione di chi la propone e la persegue.
La nomenclatura di chi da prua è andato a poppa, di coloro che da sottocoperta sono andati sul ponte, ebbene, tale nomenclatura chiede rinnovamento all’insegna dell’inesperienza amministrativa regionale. Un rinnovamento che, secondo loro, si attuerebbe semplicemente con una figura “nuova” al vertice della Regione. E poi? E poi sempre loro, sempre gli stessi. Quegli stessi che, dopo aver assaporato il passaggio da prua a poppa oggi siedono ancora in maggioranza al fianco di quel governo regionale che ha ridotto il Molise allo stremo. Quegli stessi che hanno approvato, spalleggiato, fiancheggiato le scelte deleterie di questi cinque anni. Quegli stessi – prosegue il j’accuse di Iorio – che non hanno mai avuto il coraggio di spingere il governo regionale ad adottare misure che salvasse posti di lavoro e piccole e medie imprese, che andasse incontro ai bisogni della popolazione molisana, che ci si contrapponesse ai dettati ministeriali per organizzare la sanità regionale modellata sulle esigenze del territorio».
L’ex governatore li definisce “formiche” della politica molisana: «Sanno fare bene i conti per i propri riposizionamenti a discapito di un intero territorio e della sua popolazione» e «oggi hanno deciso di uscire allo scoperto nascondendosi dietro alla maschera della “società civile”. Una candidatura non si improvvisa nel giro di poche ore ma affinché possa essere credibile per gli obiettivi da raggiungere va costruita nel tempo, con la giusta esperienza anche dal punto di vista politico. I molisani e le istituzioni meritano rispetto».

 

Un Commento

  1. Giorgio scrive:

    Suvvia, diamoci un pizzicotto: è solo una barzelletta…

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.