Le ore che precedono una decisione pesante in politica sono spesso all’altezza della decisione. Scoppia il caos sulla data del voto per le regionali in Molise. E scoppia, da quel poco che trapela, nei momenti in cui si starebbe per definire la questione.
Domani, se non già oggi, potrebbe arrivare un’indicazione certa.
Per le politiche si vota il 4 marzo. Lombardia e Lazio hanno già aderito all’election day. Il Molise ancora no. Il Molise, però, ha una legge elettorale approvata un mese fa e non ancora validata da Palazzo Chigi. Inoltre, le sue procedure vanno informatizzate. L’interlocuzione fra il ministero dell’Interno e la Regione sul punto va avanti da settimane. Se non si fa in tempo perché tutto sia pronto e testato per il 4 marzo il Molise potrebbe votare in un’altra data. Aggiungete che, secondo la nuova legge, è il governatore in carica a indire con decreto la data delle urne – in un range temporale che va da fine gennaio a fine aprile – e il giallo politico è servito.
Sono gli ex alleati Roberto Ruta e Danilo Leva ad aprire il fuoco, nel loro mirino c’è il presidente Frattura a cui chiedono da tempo discontinuità. E lo accusano apertamente – anzi annunciando di aver interessato anche il Capo dello Stato – di voler rinviare il voto. Il senatore di centrodestra Ulisse Di Giacomo aggiunge: perché teme di perdere.
Ruta e Leva indicano una data ben precisa: 22 aprile (secondo alcuni l’ultima possibile, secondo altri invece no, l’ultima sarebbe il 29). E sostengono di averlo appreso dalla stampa. Nelle ultime ore qualcuno ha ipotizzato che il Molise potrebbe votare col Friuli, che andò alle urne a giugno nel 2013 e che quest’anno potrebbe accorciare la legislatura perché la governatrice Serracchiani ha annunciato che sarà candidata al Parlamento. Solo voci e ipotesi però per ora.
Ruta e Leva a Frattura hanno inviato una nota formale e ufficiale: «Abbiamo appreso da notizie di stampa che si appresterebbe ad indire le elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale del Molise per il prossimo 22 aprile 2018. Tale data sarebbe differente da quella del 4 marzo 2018 in cui, oltre alle elezioni politiche, si andrebbe a votare anche per le elezioni regionali del Lazio e della Lombardia. Ora, appare del tutto evidente, come tale sua autonoma decisione comporterebbe un notevole e significativo aggravio di spesa, pari ad alcuni milioni di euro, ingiustificato ed incomprensibile. Pertanto, la invitiamo ad evitare una scelta così, manifestamente incongrua ed inaccettabile, consentendo ai molisani – scrivono i promotori di Ulivo 2.0 – di votare il rinnovo del Consiglio regionale il 4 marzo in concomitanza con le elezioni politiche, onde garantire un notevole risparmio di denaro ai cittadini contribuenti. Di tale circostanza abbiamo ritenuto doveroso sollecitare l’attenzione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e del ministro dell’Interno Marco Minniti».
A distanza di poche ore la replica di Frattura: «Cari Roberto e Danilo – meno formale di loro che hanno usato un «signor presidente e il lei, ndr), l’indiscrezione che tanto vi allarma è stata riportata come una possibilità dagli organi di stampa locali che hanno approfondito i vari aspetti tecnici legati alla prima applicazione della legge elettorale di cui il Molise finalmente si è dotato.
Ho spiegato i termini della questione durante la conferenza stampa di fine anno, lo scorso 30 dicembre, con dichiarazioni che peraltro sono facilmente reperibili in rete e che qui riporto in sintesi: “La legge elettorale va prima di tutto valutata dal governo e poi informatizzata dal ministero dell’interno. Stiamo verificando con il Viminale la possibilità di indire le nostre elezioni in coincidenza con il voto nazionale del 4 marzo; salvo questioni procedurali e tecniche relative alla prima applicazione della nuova norma”. Questo ho detto e questo ribadisco. Mi dispiace che abbiate dovuto disturbare il Presidente della Repubblica Mattarella, il presidente del Consiglio Gentiloni e il ministro dell’Interno Minniti per un chiarimento che avrei potuto fornirvi con una semplice telefonata, magari in occasione dello scambio degli auguri per il nuovo anno».
r.i.

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