Dalla data delle elezioni al sospetto che con l’alleato ‘scomodo’ di sempre – Aldo Patriciello – stia per tornare il sereno: Paolo Frattura arriva al Centrum Palace per l’incontro che ha voluto a porte chiuse nel mood ‘un altro giorno di guerra’.
Le ultime settimane di mandato si stanno rivelando ad altissima tensione. Lui comincia, di fatto è così, la campagna elettorale con gli amministratori. Sindaci, assessori e consiglieri dei Comuni, gli enti che più di ogni altro vivono la difficoltà di dare risposte ai cittadini con fondi sempre più esigui.
A porte chiuse l’incontro, ma dentro la sala sono in tanti. Troppi, perché la voce non sfugga subito al riserbo. Perché la ‘folla’ scalda gli animi non solo di chi ha fatto l’invito ma pure degli invitati.
Circa 90 i sindaci presenti, insieme a loro amministratori in rappresentanza di 110 comuni
Sull’esercito degli amministratori Frattura e gli assessori Nagni e Facciolla contano molto. Gli assessori anche in termini di liste. Anche nel Lazio, d’altro canto, il governatore uscente Zingaretti in squadra – candidati e stakeholder – ha portato 200 sindaci che daranno manforte alla coalizione di centrosinistra per respingere l’assalto dei 5 Stelle, che impensierisce – nella corsa per la Pisana – più del centrodestra.
Arrivando dall’ennesimo match con avversari di centrosinistra e di centrodestra, Frattura – racconta chi c’era – si è commosso prima di aprire i lavori. Al tavolo con lui, Facciolla, Nagni e Veneziale e alcuni consiglieri regionali di maggioranza (tra cui Di Nunzio, Di Pietro, Parpiglia, Monaco e Ciocca).
Il governatore ha recuperato un confronto col territorio che, ha ammesso, andava coltivato prima ma le emergenze – ha spiegato – ci hanno allontanato. Ha tirato le somme prima in maniera sintetica, dopo le numerose domande di sindaci e amministratori in maniera più analitica, con un bilancio settore per settore. Sono stati, ha evidenziato, «cinque anni difficili, al di là degli attacchi personali, di tutto quello che io e la mia famiglia abbiamo vissuto. Ma siamo arrivati alla fine della legislatura con una regione diversa da quella che abbiamo trovato. Diversa grazie soprattutto a ciascuno di voi, grazie alla voglia di impegnarsi per cui malgrado le tante, innumerevoli scelte impopolari, insieme siamo riusciti a invertire la rotta».
Raccontare quel che il suo governo ha realizzato e poi, soprattutto, ascoltare la valutazione di chi opera sul territorio e ogni giorno ascolta le critiche, le richieste e le rivendicazioni dei cittadini: questo lo scopo della riunione. Nelle premesse, Frattura ha rivendicato che se dalla sanità alla formazione e al lavoro c’è ancora tanto da fare, «almeno c’è l’orgoglio di confrontarsi e sedersi ai tavoli con altre Regioni o con lo Stato senza dover temere la classica parola ironica nei nostri confronti».
Non ha voluto la stampa, ha detto alla platea, perché il dibattito fosse il più verace possibile. Alcuni esempi concreti: l’interlocuzione non senza confronti duri con Candido Paglione (Capracotta) e «alla fine possiamo dire che né lui ha preso in giro me né io lui ma le cose che ci eravamo impegnati a fare le abbiamo fatte»; e poi la costruzione del polo scolastico intercomunale a Carovilli, la definizione del rimborso del bollo a chi vive nei Centri del Cratere.
Risultati, in sintesi, raggiunti con un rapporto concreto, non virtuale. Risultati raggiunti insieme alla Regione e – non ha mancato di rimarcare il presidente della giunta – a favore delle comunità che i sindaci amministrano.
La base di partenza, comunque, per aggiustare il tiro e aggiungere altri obiettivi per un secondo mandato su cui il governo Frattura conta di investire. Il dato lo decideranno gli elettori, la squadra del governatore, però, la partita la vuole giocare. Questa la sensazione che viene fuori, netta, dalla convention del Centrum.
Assunzioni in sanità, case della salute «nei comuni più piccoli dove mai nessuno avrebbe pensato una cosa del genere» e poi l’elettrificazione della ferrovia finanziata fino a Campobasso, i progetti per l’area di crisi. Su questi fatti, ha concluso Frattura, «ci confronteremo coi cittadini e lo faremo grazie a voi: quale miglior racconto, infatti, di quello di chi incrocia quotidianamente lo sguardo dei cittadini?».
Un Molise che torna a sognare, aveva detto già nella conferenza stampa di fine anno. Sognare, ha aggiunto ieri sera, è la cosa più bella del mondo. Ma sognare senza contenuti significa
trasformare il sogno in un incubo.

r.i.

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