Dopo mesi di indiscrezioni e voci, è ufficiale. Il rettore dell’Università Gianmaria Palmieri è disponibile a candidarsi. Non alla guida della Regione, come in tanti dalle parti di Ulivo 2.0 avrebbero voluto per sostituire Frattura e trovare la quadra coi cugini rivali del Partito democratico. Ma al Parlamento e con Liberi e Uguali.
Nonostante i rumors, dunque, alla fine l’ufficialità regala una sorpresa. Palmieri sarà in campo in Molise con la coalizione di Pietro Grasso come indipendente. Camera o Senato, maggioritario o proporzionale? Sarà il coordinamento nazionale a definire insieme ai coordinatori regionali l’esatta composizione delle liste.
Altri cinque i nomi in lizza, oltre Palmieri. Intanto, il deputato uscente Danilo Leva, eletto nel 2013 col Pd di cui era segretario regionale e poi protagonista della scissione e fondatore di Mdp in Molise (ne è anche responsabile regionale). Quasi sicuramente sarà candidato nel collegio maggioritario della Camera che comprende la provincia di Isernia ma pure il Matese e il Fortore.
Il coordinatore di Sinistra italiana Vincenzo Notarangelo, sindaco di Larino. Altra candidatura da indipendente, quella di Oreste Campopiano. Sarà della partita anche il presidente del Consiglio comunale di Campobasso Michele Durante, segretario regionale di Possibile. E Sergio Sorella, ex capo della Flc Cgil regionale.
Mancano le donne, l’assemblea di Liberi e Uguali che si è svolta sabato ha dato mandato ai coordinatori regionali di Possibile, Mdp e Sinistra italiana di individuare figure femminili che completino la rosa.
Nell’incontro sono state fissate poi le priorità programmatiche della nuova formazione politica: Lavoro, lotta alla povertà, sanità pubblica, istruzione, investimenti pubblici e qualità ambientale. Diversi gli interventi, che si sono alternati all’Incubatore sociale di Campobasso, sia di esponenti dei tre partiti costituenti (Mdp, Possibile, Si) sia di personalità da sempre vicine al mondo della sinistra.
In Molise, dicono da Liberi e Uguali, «puntiamo a essere il riferimento di tutto il centro-sinistra».
All’unanimità sono stati votati il coordinamento unitario per l’organizzazione della campagna elettorale (costituito dai coordinatori regionali e provinciali dei tre partiti) e la rosa di nominativi utili alla composizione delle liste per la Camera ed il Senato.
Alternativi al Pd, dunque, innanzitutto. Questa la piattaforma programmatica messa in piedi. La coordinatrice provinciale di Sinistra italiana Anna Spina, a margine della riunione di LeU, sintetizza: nessuna «confusione con il programma, le liste e i candidati del Partito democratico con cui si è determinata una divaricazione strategica nel corso della legislatura a causa di scelte di destra su lavoro, fisco, scuola, sanità, ambiente, Mezzogiorno e previdenza. Una divaricazione che ha determinato strappi dolorosi ma necessari che nascevano da convincimenti, idee, proposte, valori e progetti radicalmente alternativi rispetto a quelli di Renzi, Frattura, Gentiloni, Fanelli, Venittelli, Facciolla e Veneziale».

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