Micaela Fanelli ha invitato i colleghi candidati al proporzionale in Molise per le politiche a un confronto sui temi concreti. In particolare si è rivolta ad Annaelsa Tartaglione, come lei coordinatrice di partito (Fanelli del Pd, Tartaglione di Forza Italia) e capolista al plurinominale della Camera.
Vittorino Facciolla, che invece corre nel collegio uninominale Campobasso-Termoli per il centrosinistra si rivolge ai 5 Stelle. E con intenzioni, in partenza, più ‘belliscose’. L’assessore regionale all’Agricoltura è stato inserito nella lista degli ‘impresentabili’ sul ‘blog delle stelle’ come «indagato nell’ambito di un’indagine sui Peu, fondi per la ricostruzione post sisma in Molise».
Come il governatore della Campania Vincenzo De Luca, Facciolla apostrofa il candidato premier M5S «Gigino o’ webmaster». «Mi inserisce insieme a Michele Iorio – dichiara il candidato del centrosinistra alla Camera – nella lista degli impresentabili. Capisco che per uno che ha grandi difficoltà a distinguere un congiuntivo da un condizionale sia assai difficile, se non impossibile, conoscere la differenza tra indagato, imputato e condannato. Ed allora, riferisco a Gigino, che il sottoscritto, non è mai stato condannato, non è mai stato imputato e, probabilmente, non è neppure indagato. Nel dicembre del 2017 infatti ho avanzato istanze alle procure di Campobasso e Larino, al fine di conoscere se vi fossero delle iscrizioni a mio carico: la risposta della procura di Campobasso è stata tempestiva ed ha escluso iscrizioni, quella di Larino non mi viene ancora consegnata nonostante siano trascorsi oltre due mesi. In ogni caso, essendo il sottoscritto candidato su un collegio uninominale, invito Gigino o per esso il candidato 5 Stelle sul mio collegio, Antonio Federico, che certamente accetteranno, ad un confronto pubblico sui temi nazionali che interessano il Molise, così da evitare scientifiche divagazioni. Da ultimo, voglio sottolineare che tra i candidati del Movimento 5 Stelle è difficile trovare indagati semplicemente perché, a differenza dei tantissimi candidati Pd che ogni giorno si misurano nell’amministrazione degli enti ai diversi livelli istituzionali, il legislatore nazionale non ancora prevede il reato di apologia della playstation!».

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