Fuochi d’artificio sulla campagna elettorale per il Senato, in particolare. Come se avesse subito un tentativo di abbordaggio territoriale, da qualche galea pentra nel porto di Termoli, Laura Venittelli ha agguantato la definizione usata dal competitor indiretto sul maggioritario Michele Iorio e l’ha brandita per rovesciargliela addosso.
«Altro che perla del Molise, in oltre 11 anni di governo della Regione Molise, Michele Iorio questa perla ha badato bene a tenerla chiusa nell’ostrica». Con una battuta, l’onorevole dem Laura Venittelli, candidata sul proporzionale al Senato col Pd, ha voluto fulminare l’uscita pubblica del candidato di centrodestra Michele Iorio. «Da termolese sono offesa da quanto detto da Iorio, visto che ha sperperato i soldi dell’articolo 15, destinati a ridare impulso alle attività produttive del Basso Molise, visto che ha gettato alle ortiche milioni di euro col Termoli Jet e che è stato condannato in appello sullo Zuccherificio del Molise», altro che perla del Molise, per la deputata uscente, che ha rimarcato come il Governo Iorio sulla costa è sinonimo di fallimenti o disinteresse, portando a esempio anche la questione demanio per Rio Vivo, che avrebbe potuto risolvere quand’aveva anche il doppio incarico di Governatore-deputato, come fatto per Campomarino e invece ci hanno dovuto pensare il Governo e la maggioranza Pd pochi mesi fa. Una conferenza contro, quella della Venittelli, ieri mattina in via XX settembre, più che programmatica, poiché ha passato in rassegna l’excursus parlamentare di Iorio, da deputato e senatore, eletto nel 2001 e 2006, cumulando doppio incarico e doppia indennità. «L’unica istanza prodotta da componente del Parlamento è stata la richiesta di chiarimento sulla data del voto alle regionali del 2001, che gli interessava direttamente – ha asserito la Venittelli – per il resto una presenza inutile». La conferenza contro è proseguita contro il Movimento 5 Stelle, che a suo dire ha candidato il figlio dell’ex direttore generale della Regione Molise ai tempi di Iorio e il direttore sanitario del Cardarelli, sempre ai tempi di Iorio. «Basta con lo Iorismo diretto e quello subdolo e indiretto sotto altre magliette. Votare il Pd è l’unico modo per continuare a crescere e a riformare il Paese», la chiosa della parlamentare.

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