Domenica alle 16 al PalaSturzo di Campobasso. L’assemblea dei ‘mille’ sceglierà il candidato presidente di Ulivo 2.0.
Scrutinio segreto sul leader, vince chi prende un voto in più. I nomi dei competitor si conosceranno domenica mattina perché entro mezzogiorno chi vuole mettersi in gioco dovrà dare la propria disponibilità sostenuta da 20 delegati. Chi sono i delegati? Innanzitutto i 100 che originariamente – qualche mese fa – avevano dato la disponibilità a scendere in campo con il movimento creato dal senatore Roberto Ruta e il deputato Danilo Leva come alternativa al centrosinistra del governatore Paolo Frattura. In corso d’opera si sono uniti al percorso l’associazione Democratic@ (rappresentata da Adele Fraracci e Mino Dentizzi) e Centro democratico. Anche loro, quindi, hanno indicato candidati che a loro volta indicheranno delegati all’assemblea.
Più di mille – si sono detti sicuri i tre soggetti promotori – i componenti dell’assise che domenica incoronerà il candidato presidente.
«Tutto è avvenuto alla luce del sole, nel dialogo con chi è al nostro fianco, nessun discorso fatto nei palazzi», ha rivendicato Adele Fraracci. Domenica, ha ricordato, si voteranno prima le linee programmatiche prioritarie, queste con scrutinio palese, che sono inderogabili.
Possono candidarsi ad aspirante leader di Ulivo 2.0 solo i delegati (il cui elenco sarà compilato entro sabato e inviato al centro raccolta dati), quindi. Che abbiano, ha sottolineato Leva, una «chiara appartenenza al campo del centrosinistra».
Sarà, ha evidenziato Michele Durante, «l’assemblea più allegra, felice e aperta che si sia svolta in questa regione» all’insegna della partecipazione. Al tavolo dei relatori quello che fra i papabili è in vantaggio: Roberto Ruta. In prima fila un altro probabile competitor: il rettore Gianmaria Palmieri, già in corsa per il Senato con Liberi e Uguali. La candidatura di una donna è data per quasi certa, in campo ci sarebbe la prof Fraracci. La formazione di Grasso è in campo alle politiche in Molise anche con Leva (candidato alla Camera nel maggioritario di Isernia) e Durante (proporzionale Senato). Una volta, qualche mese fa, Antonio Di Pietro era l’uomo ideale secondo Ruta e Leva per una leadership unitaria del centrosinistra (e quindi per convincere Frattura a farsi da parte). Il no dell’ex ministro ha però deciso le cose. Tanto che quando qualche giorno fa Tonino nazionale è tornato a dire la sua per le regionali, il no di Leva è stato chiaro. «Buona fortuna ad Antonio Di Pietro», ha risposto a una domanda Mino Dentizzi. «Noi avremo il nostro candidato che non sarà lui perché non è tra i delegati». Ma qualcuno ha aggiunto (e si sente distintamente anche dal video postato su Fb da Leva): ad oggi…

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