Ci vorrà almeno una settimana per la proclamazione ufficiale dei neo parlamentari.
Mancano infatti dieci seggi della Camera: alcuni presidenti di sezione al termine dello spoglio hanno inviato i verbali direttamente alla Corte d’Appello di Roma, il ministero dell’Interno non potrà entrare in possesso della documentazione ufficiale fino a quando non saranno terminate le procedure. Al momento l’elenco dei nuovi deputati è soltanto ufficioso perché bisognerà attendere i controlli effettuati dalla apposita sezione della magistratura. Si tratta comunque di liste attendibili che potranno cambiare soltanto nel caso in cui nel corso delle verifiche si dovessero riscontrare irregolarità riguardo ai requisiti di candidabilità del neo deputato.
Sono stati invece assegnati i 18 seggi del voto estero. Pure in questo caso lo scrutinio non è definitivo perché mancano all’appello alcuni verbali che sono stati trasmessi, come previsto dalla legge, alla Corte d’Appello. Dei 12 seggi in palio alla Camera, 5 vanno al Pd, 3 al centrodestra e uno rispettivamente a M5s, Maie, Usei e +Europa. Dei 6 seggi al Senato, il Pd e il centrodestra ne conquistano 2. Nessun seggio ai 5 Stelle mentre ne prendono uno ciascuno Maie e Usei.
A proposito del Pd, il seggio proporzionale della Camera del Molise è stato per alcune ore ‘pronosticato’ proprio al Nazareno e quindi a Micaela Fanelli durante la giornata di lunedì. Man mano che arrivavano i dati, tenendo conto dei meccanismi di compensazione del Rosatellum, il conteggio ufficioso dava ai dem 87 deputati. Quello molisano è sfuggito per poche migliaia di voti a livello nazionale. Nella giornata di martedì un ultimo controllo al quartier generale del Pd a Roma, ma pare non ci sia più nulla da fare. E Micaela Fanelli, beffata cinque anni fa in un seggio calabrese che doveva essere sicuro e di nuovo stavolta, non avrebbe intenzione di fare ricorso.
Il risultato molisano parla di 26.500 voti, il 15,2%. In Abruzzo, il governatore D’Alfonso è stato eletto senatore nel proporzionale con neanche il 14%.
Non cambia l’analisi di partenza, però. Per Fanelli quella di domenica è stata una sconfitta senza appello. Non siamo più in contatto con la società, ha confidato a chi le è più vicino in questi giorni. E da qui si riparte. Per stasera ha convocato la segreteria. All’ipotesi di dimissioni, che lei ha allontanato perché ci sono a stretto giro le regionali ma che pure mette nel conto, si affianca un’altra ipotesi: quella di una cogestione del partito e della fase critica di formazione di liste e alleanze per il 22 aprile. Deciderà insieme alla segreteria stasera.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.