Dopo il centrodestra, i movimenti civici. Coscienza civica di Massimo Romano, Partecipazione democratica di Peppino Astore e Simone Coscia, Creare futuro e Libera Termoli ribadiscono l’investitura.
Sono stati i primi a puntare pubblicamente sul presidente del Tribunale di Isernia. «Prendiamo atto dell’ampia condivisione che è stata manifestata dalle forze politiche verso la candidatura del presidente Vincenzo Di Giacomo, indicato mesi fa dai movimenti civici come candidato ideale e in seguito considerato dalla società civile molisana idoneo a rappresentare la Regione Molise. Nell’esprimere il massimo riguardo per la sua dichiarazione di rinuncia alla candidatura (di qualche settimana fa, ndr), gli rivolgiamo rispettosamente l’invito a riconsiderare quella decisione, prendendo atto dell’ampia convergenza di forze politiche e sociali che hanno inteso designarlo al vertice della Regione».
Anche dopo l’indicazione di partiti e big del centrodestra, i movimenti civici non ritengono che Di Giacomo sia «referente di una parte politica né di un solo schieramento partitico, bensì espressione della società civile molisana, sostenuto da una estesa rappresentanza civica, sociale e politica che ha creduto nella sua persona e che riconosce nel suo alto profilo istituzionale la migliore candidatura per la presidenza della Regione. Il Molise ha bisogno di una figura che, come il presidente Di Giacomo, garantisca competenza, legalità, credibilità al servizio del Molise e soprattutto indipendenza e schiena dritta rispetto ai poteri politici ed economici che troppo spesso condizionano le decisioni pubbliche a danno dell’interesse generale», concludono.
Un rinnovato appello, dunque, che si aggiunge a quello delle 13 sigle che dopo la riunione del tavolo di centrodestra hanno firmato un documento comune: ai partiti tradizionali (FI, con le firme di Tartaglione e Patriciello, FdI, Lega, Popolari per l’Italia, Udc, Sovranisti, Alleanza per il futuro, Nuovo Psi, Idea) al movimento animalista, dal Molise che vorrei di Micone a Orgoglio Molise (rappresentato da Francesco Lucenteforte). È Di Giacomo l’uomo giusto, dicono, perché «persona al di fuori degli schieramenti partitici e da tempo indicato come la persona giusta da movimenti, associazioni e parti della società civile» e perché di lui è nota la «comprovata autonomia».
Dopo la critica ai vertici di Forza Italia, invece, Mena Calenda si sfila dai ribelli e anche lei lancia un appello «un appello al presidente Di Giacomo affinché possa accettare l’impegno a guidare una coalizione di forze politiche e civiche di centro destra alle elezioni del prossimo 22 aprile, con l’obbiettivo di scrivere una pagina nuova della vita di questa Regione».
Dunque, è questione di ore. Di Giacomo sarebbe ormai in procinto di sciogliere le riserve. Al massimo lunedì.
I primi tre nomi ci sono: il primo, quello dei 5 Stelle Greco, è ufficiale. Gli altri due, due magistrati peraltro, sono ufficiosi. Ma per i big di entrambi gli schieramenti che li propongono la loro candidatura sarebbe cosa fatta.

ppm

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