Antonio Chieffo, Rosario De Matteis. E poi Sabrina De Camillis e Mario Di Nezza. Outsider, perché al di fuori degli schemi del centrodestra, Tecla Boccardo.
Sono alcuni dei papabili alla leadership della coalizione, più o meno allargata in base alle singole ipotesi, per le regionali del 22 aprile. Ma dal summit convocato in tutta fretta non esce alcuna indicazione. I referenti locali dei quattro partiti della coalizione per le politiche prendono quindi 48 ore di tempo. Decideranno dopo aver sentito i leader nazionali.
Questa la giornata di ieri. Dopo il no del giudice Enzo Di Giacomo serrano i ranghi e corrono ai ripari: segretari di partiti e movimenti e pezzi da 90 del centrodestra si riuniscono nel tardo pomeriggio a Campobasso.
Convocati dalla coordinatrice di Forza Italia e neo deputata Annaelsa Tartaglione, al Centrum arrivano tutti: Angela Fusco Perrella per i Sovranisti, Vincenzo Niro (Popolari per l’Italia), Maurizio Tiberio per Idea e Teresio Di Pietro (Udc), c’è il capo di Alleanza per il futuro Giovancarmine Mancini, il segretario della Lega Luigi Mazzuto, Iorio invia Gerardo Cafaro (Insieme per il Molise). Al tavolo anche Quintino Pallante e Filoteo Di Sandro (FdI), Paola Liberanome per il Movimento animalista. E l’eurodeputato Aldo Patriciello arriva con la squadra, Orgoglio Molise risponde presente con Francesco Lucenteforte e Vincenzo Cotugno.
È allarme rosso, bisogna trovare un nome, una donna o un uomo, che metta tutti d’accordo e ridia slancio all’azione del centrodestra.
In mattinata prevale la cautela. «Entro 48 ore il centrodestra individuerà il suo candidato alla carica di governatore del Molise», rassicura all’Ansa Annaelsa Tartaglione. «Ripartiamo dalla stessa coalizione e insieme cerchiamo di trovare la quadra sul nostro candidato alla presidenza della Regione. Siamo tutti a lavoro e raccoglieremo le adesioni», aggiunge la parlamentare e guida degli azzurri.
L’ex assessore regionale Massimiliano Scarabeo, che aveva ufficializzato il suo gradimento per Di Giacomo, esprime rammarico: «Ritengo che la politica, a seguito di questa decisione, perde una figura importante e di garanzia che poteva essere un valore aggiunto in vista delle elezioni regionali. Ora, però, c’è bisogno di serenità all’interno delle istituzioni e al di fuori. Occupazione, sanità e ambiente sono i temi principali che si dovranno affrontare senza etichettature o pre congetture politiche da prima Repubblica».
Da Fratelli d’Italia, il coordinatore provinciale di Campobasso pure si dice dispiaciuto perché quella di Di Giacomo «sarebbe stata una candidatura di alto profilo, avrebbe risolto il problema relativo alla scelta del vertice, ma, verosimilmente, non avrebbe fugato tutti i dubbi, legittimi, di chi, come me, pretende che la coalizione sia di centrodestra, perché non possiamo rinnegare la nostra identità per “imbarcare” tutto e tutti con il solo scopo di creare una ‘grosse koalition’ in salsa molisana che sarebbe sgradita alla nostra comunità».
Al tavolo del Centrum Palace – e prima – si cerca una sintesi alternativa e possibile. E allora tornano centrali i nomi di Antonio Chieffo e Rosario De Matteis, entrambi ex presidenti della Provincia di Campobasso ed ex assessori della giunta Iorio. Ma le indiscrezioni in serata tirano fuori dal bussolotto anche l’ipotesi Sabrina De Camillis (sottosegretario del governo Letta in quota all’allora Ncd). Resiste quella di Tecla Boccardo, segretaria generale della Uil, che fra i colonnelli (o anche i generali) del centrodestra ha estimatori, la vedrebbero bene a capo di uno schieramento più trasversale. La novità vera, sempre stando ai rumors, sta nel magistrato del Tar del Lazio – in passato anche capo di gabinetto della ministra Lorenzin – Mario Di Nezza. Isernino, molto stimato, riservato ma abituato ad avere a che fare con la politica. A lui si è pensato anche qualche anno fa, sempre nel centrodestra, per la candidatura a sindaco. Finora Di Nezza è rimasto fuori dall’agone. Ma pare che siano partiti i messaggi per gli ambasciatori.
r.i.

2 Commenti

  1. Francesco scrive:

    Non è colpa del futuro presidente… Ma di chi sta dietro….. Un consiglio…. Ogni partito nomina il suo presidente… E si va separati…. Semplice…. Poi voce al popolo…. Saluti

  2. MARIO FELICE scrive:

    sono stato sempre e tuttora attivista del centrodestra. Ma evidentemente il voto del 4 marzo non ha insegnato nulla. Ogni sera i nostri politici regionali commentano con teorie filosofiche il voto e lo fanno pensando sempre ad un loro ritorno sulla scena politica regionale o in mancanza loro casomai di qualche loro figlio o nipote. Sembra che senza di loro o di un loro affine la Regione non possa andare avanti. Finche ci saranno questi personaggi che con la scusa di fare un passo indietro ne vorrebbero fare due avanti e quindi non danno possibilità a persone giovani molto più capace di emergere anche se non appartengono alla casta, finche ci saranno personaggi che ormai hanno esaurito il loro stagione politica finche ci saranno personaggi che passano da destra a sinistra per ritornare a destra per convenienza elettorale a me e ad altri come me anche se a malincuore e con profondo disagio e rammarico ci e venuta la voglia di votare movimento 5 stelle. Diceva il grande Toto ogni limite ha una pazienza.

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