Ore convulse, quelle di ieri nel centrodestra molisano. Culminate con una riunione in notturna del tavolo dei principali azionisti – FI, Lega, Fdi e Noi con l’Italia – che è iniziata con la sensazione (o l’auspicio) che la notte porti consiglio. E che quindi in mattinata potrebbe esserci il nome del candidato presidente alle regionali del 22 aprile.
In tarda serata, all’osso, in pole position c’era la segretaria della Uil Tecla Boccardo. A fare il suo nome sarebbe stato Aldo Patriciello. L’endorsement era circolato nei giorni scorsi, smentito dall’onorevole. Ma lunedì sera – dopo il gran rifiuto di Enzo Di Giacomo – proprio lui avrebbe indicato come profilo ideale una persona della società civile e del basso Molise. E nel conclave di ieri sera ne avrebbe fatto il nome, o comunque l’identikit disegnato da uno dei big di Forza Italia e del centrodestra lunedì porterebbe a lei. Michele Iorio – per Direzione Italia, un pezzo della ‘quarta gamba’ – avrebbe proposto invece i nomi di Michele Scasserra e Luisa Iannelli. FdI ha puntato su Costanzo Dalla Porta e Pompilio Sciulli. Questi ultimi due nomi sarebbero stati però subito accantonati. La battaglia, ancora una volta, fra Iorio e Patriciello. E, perlomeno nella prima fase delle trattative era così, si appresterebbe a vincerla – almeno qui in Molise – l’eurodeputato. Perché poi sul nome su cui si farà sintesi in regione ci sarà un confronto coi leader nazionali. Non solo, i rappresentanti dei partiti un passaggio coi propri organismi locali dovranno farlo.
Intorno al centrodestra molto si è mosso anche ieri. Per esempio, l’ex sindaco di Campodipietra Gianluca Cefaratti ha riunito un gruppo di amministratori amici. Punterebbe a giocarsi la carta della leadership, in caso il centrodestra tornasse all’ipotesi di coalizione allargata, con l’appoggio di altri sindaci e consiglieri.
In riunione con i suoi anche l’ex presidente Michele Iorio. E pure a lui si sono rivolti alcuni amministratori chiedendogli di farsi portavoce al tavolo di un’esigenza e di alcune proposte concrete. Quanto alla prima: niente transfughi nel centrodestra. Il nome su cui puntare, è il messaggio consegnato a Iorio, è quello di Costanzo Dalla Porta (coordinatore provinciale di FdI). In subordine, quello di Pompilio Sciulli (sindaco di Pescopennataro).
Da Fratelli d’Italia era arrivata anche la presa di posizione di Francesco Paolo Baccari, candidato alle politiche del 4 marzo: «È ora di dire basta a tavoli e tavolini traballanti. Il nome è stato individuato da mesi nel corso di varie riunioni del coordinamento regionale di Fratelli d’Italia e sottoscritto da tutti i dirigenti del partito. Diciamo basta a tutte le turbolenze create da cespugli e cespuglietti nel corso della campagna elettorale per le elezioni di Camera e Senato. Campagna elettorale che si è svolta in un clima innaturale e con una giostra di personaggi e personaggetti interessati solo alle poltrone regionali e tutti, strumentalmente attorno alla figura del giudice Enzo Di Giacomo che finalmente ha posto fine a questa farsa tragicomica. Filoteo Di Sandro, già esperto dei lavori del Consiglio e della giunta regionale è l’unico candidato possibile per il “centrodestra unito”». Ma al tavolo, poi, le proposte sono state altre.
In giornata, da fonti autorevoli e attendibili, si è saputo che Mario Di Nezza – magistrato del Tar Lazio e in passato anche capo di gabinetto della ministra della Salute Lorenzin – ha rifiutato l’invito a scendere in campo come candidato governatore. Isernino, molto noto e apprezzato, è stato contattato anche perché il suo profilo è ritenuto in grado di unire oltre il centrodestra e aggregare anche oltre il perimetro della coalizione tradizionale. Una figura con le stesse caratteristiche di Enzo Di Giacomo, in poche parole. Lui però avrebbe cortesemente declinato, ringraziando per la considerazione ma senza lasciare spiragli. Così pare abbia fatto anche l’ex manager della Tim Gamberale.
Al tavolo di lunedì sera, alcuni partiti fra cui i Popolari per l’Italia con Niro hanno chiesto che il leader sia espressione della società civile, o meglio al di sopra dei partiti. Una condizione, questa, essenziale, altrimenti – ha avvertito Niro – il suo movimento si sentirà libero di dialogare con tutti.
In campo resta, in autonomia per ora, il nome di Michele Marone. Su cui, pare, potrebbero confluire i malpancisti di Forza Italia, in dissenso anche per l’ingresso nelle liste di persone che col centrodestra finora hanno avuto poco a che fare.
Dopo un’ora di discussione, l’unico rimasto più freddo rispetto al nome di Boccardo sarebbe l’ex governatore Iorio. Non si esclude perciò che possa presentarsi alle regionali autonomamente con il progetto Insieme per il Molise e che in campo ci possa essere un suo familiare.
ritai

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.