Alle cinque di mattina Donato Toma è il candidato di tutti. Commercialista campobassano, 60 anni, è il nome con meno veti di tutti quelli (si dice siano stati una cinquantina) vagliati nella riunione del tavolo ristretto a casa dell’ex presidente Michele Iorio.
Alle tre del pomeriggio, cominciano a circolare voci strane. Che la proposta non sia più attuale. Lui rimane in silenzio, unico strappo una dichiarazione all’Ansa in cui conferma di essere stato contattato e di aver dato la propria disponibilità a guidare il centrodestra alle regionali del 22 aprile.
Passa un’altra ora e torna in auge, nelle ricostruzioni giornalistiche, un’altra ipotesi. Si dice siano risalite le quotazioni di Roberto Fagnano, dg della Sanità ai tempi di Iorio e oggi a capo dell’Asl di Teramo (lo ha nominato il governatore dem abruzzese D’Alfonso). Ma su di lui peserebbe il no di Patriciello.
Una giornata sulle montagne russe, quella di Donato Toma. Assessore al Bilancio del sindaco (di centrodestra) Di Bartolomeo a Campobasso e ora componente, con lo stesso incarico, dell’esecutivo di Marco Di Biase (sindaco vicino a Frattura) a Bojano. Lui resta tranquillo. E in serata, alle 20.30, è ufficialmente il candidato governatore di Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Popolari per l’Italia, Sovranisti, Idea, Alleanza per il futuro, Orgoglio Molise, Movimento animalista e Il Molise che vorrei. Una telefonata di Silvio Berlusconi, in vivavoce, sancisce l’investitura. Stamane la conferenza stampa a Campobasso.
Alle 19 di ieri si riunisce il tavolo di coalizione allargato anche ai movimenti che ne hanno condiviso il percorso prima e dopo le politiche. Aldo Patriciello, Nicola Cavaliere, Angela Fusco Perrella, Vincenzo Niuro, Filoteo Di Sandro, Giovancarmine Mancini, Vincenzo Cotugno fra gli altri. Alla riunione, nella sede degli azzurri di Isernia, manca la coordinatrice Annaelsa Tartaglione. La neo deputata è a Roma a Palazzo Grazioli. E da lì arriva la chiamata del Cavaliere.
Il braccio di ferro però continua. Le politiche non hanno rimediato alle spaccature, anzi. Fuori dal quadro che sostiene Toma per ora c’è Michele Iorio. Che nel pomeriggio riunisce i suoi (articolo in pagina). E da lì gli arriva la richiesta di scendere in campo in prima persona, anche se per la condanna in secondo grado relativa a Zuccheropoli sarebbe sospeso dal Consiglio appena eletto (e fino alla pronuncia della Cassazione). C’è chi ipotizza che dall’area che sostiene l’ex governatore spunteranno altri nomi, in queste ore le indiscrezioni portano a quello della direttrice di Telemolise Manuela Petescia.
Per ora di certo c’è che tra i sostenitori di Toma Insieme per il Molise, il movimento civico fondato da Iorio dopo le regionali del 2013, non c’è. Come pure non c’è il movimento di Massimo Romano.
ritai

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