Poco più di 46mila euro, una cifra significativa ma non un maxi finanziamento. Durante gli ultimi giorni di campagna elettorale, al neo senatore M5S Fabrizio Ortis questo contributo è costato un po’ di vetrina.
Chiesto e ottenuto nell’ambito del bando High Tech Business della Regione Molise per una società da costituire – e poi costituita – che si chiama OperNext (una start up innovativa come si legge sul profilo Fb del parlamentare), è finito nel dibattito politico perché durante una trasmissione televisiva elettorale lo stesso Ortis ha dichiarato di operare in Abruzzo. Poi ha chiarito che opera anche in Abruzzo. Ma non solo. Sono circolate foto della sede della società in questione: l’indirizzo è lo stesso di uno studio di professionisti (psicologi e biologi). Con cui, ha spiegato Ortis, divide le spese. Agli avversari che anche pubblicamente hanno sollevato dubbi negli ultimi giorni di propaganda – «prende i soldi dalla Regione Molise e lavora fuori?» – ha replicato: tutto regolare.
Fatto sta che poi, eletto a Palazzo Madama, a quei 46mila euro (46.534) a fondo perduto (che gli erano stati concessi a metà ottobre 2017) Ortis ha deciso di rinunciare. E ha inviato il 14 marzo una Pec alla Regione in cui ha comunicato di rinunciare alle agevolazioni. La Regione, con una determina del giorno immediatamente successivo (cioè ieri) ha preso atto della decisione di Ortis – rappresentante legale della OperNext – e ha revocato il finanziamento (fondi del Pro Fesr 2014-2020).

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