Una giornata di riflessione, quella di ieri, per Michele Iorio e i suoi. Il fronte resta però caldissimo.
Pochi minuti dopo la conferenza di Toma, su Facebook la bocciatura senza appello dell’ex assessore Gianfranco Vitagliano: «Non è il mio candidato». E dell’ex senatore Ulisse Di Giacomo, per il quale da alcune sue dichiarazioni alla stampa si capisce che Toma è «la sintesi perfetta tra Patriciello e Frattura».
Restando ai fatti, c’è un pezzo del centrodestra – quello che sostanzialmente fa capo a Michele Iorio – che è fuori dall’alleanza che sostiene Toma. Contrari alla candidatura del commercialista campobassano anche Rosario De Matteis e Quintino Pallante, Adelmo Berardo, Antonio Di Brino, Lorenzo Cancellario. Contrari amministratori locali che al centrodestra fanno più o meno riferimento, in fermento per esempio la minoranza al Comune di Bojano (dove Toma è assessore esterno). E poi i movimenti civici che avevano proposto il nome del presidente del Tribunale di Isernia Enzo Di Giacomo – fra cui Creare futuro di Tedeschi e Coscienza civica di Romano – pronti a proporre un percorso autonomo alle urne. La rivolta, strigi stringi, è contro l’eurodeputato di Venafro. Accusato nel chiacchiericcio ufficioso di aver imposto il percorso pur dopo la sconfitta alle politiche.
Contatti e ragionamenti sono in corso fra i civici e Iorio. L’obiettivo è verificare se si può aggregare il dissenso e andare insieme alle urne. In questo caso anche il centrodestra arriverebbe alle elezioni spaccato. Per domenica è in programma una convention all’hotel Europa di Isernia. Iorio passerà in rassegna le truppe e ascolterà le loro ragioni. Poi la decisione finale.

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