L’ultimo veleno, o l’ultimo sfregio. Il centrosinistra gioca la partita più difficile della sua storia recente.
Da venerdì a sabato si presentano le liste. La coalizione è ancora divisa, alle urne – se nulla cambia – i due fronti si combatteranno. E se la campagna elettorale ricalcherà quella delle politiche per Molise di Ruta 2.0 l’avversario principale sarà lo schieramento del presidente Frattura. M5S parte favorito, il centrodestra ha trovato una pur difficile compattezza. Il clima, quindi, fra le truppe di entrambi i ‘centrosinistra’ in campo non è dei migliori.
Le voci si rincorrono. L’ultimo veleno – che se fosse stato vero avrebbe rappresentato un ‘ultimo sfregio’ – riguarda l’assessore alle Infrastrutture e coordinatore di Coalizione civica Pierpaolo Nagni. Alcuni amministratori che in questi anni gli sono stati vicini hanno avuto contatti col centrodestra e avrebbero deciso di cambiare casacca. Per esempio, il consigliere comunale di Isernia Di Baggio. In molti lo danno già in lista con Forza Italia. Nagni ne è al corrente, è stato Di Baggio a parlargli delle sue intenzioni. Ma nella serata di lunedì le voci erano ben diverse. A Venafro – questa l’indiscrezione fatta giungere nelle redazioni – Nagni ha appena visto Patriciello. «Assolutamente no. Assolutamente no», ripete rispondendo alla domanda. «E aggiungo che non mi ha neanche chiamato nessuno. Quella di Di Baggio, se si concretizzerà perché al momento non è ancora così, è una scelta sua». Il centro ‘mobile’ è l’area in cui Nagni ha sempre militato. Ma ha scelto, e lì resta, il centrosinistra. Se lui mollasse Frattura sarebbe un ultimo sfregio perché la squadra del governatore – quella che Frattura ha sempre nei fatti difeso in questi anni – non sta brillando per compattezza in queste ore. Nel partito e nell’esecutivo, al di là dell’opinione che può averne avuto, Frattura ha blindato alcuni uomini e donne. Al timone del Pd è rimasta Micaela Fanelli, in assessorato all’Agricoltura Vittorino Facciolla, nominato anche vice presidente. A dispetto delle dichiarazioni ufficiali di questi giorni, raccontano i bene informati e coloro che con gli esponenti politici del centrosinistra si confrontano, in realtà in pochi avrebbero abbandonato l’idea di sostituire Frattura come capo della coalizione. Veleni? Assai probabile, la strada dei giornalisti è lastricata – mai come stavolta – di polpette avvelenate. Forse non ha aiutato la ricostruzione, fatta filtrare da Molise 2.0, che alla riunione di venerdì sera fra gli ambasciatori dell’una e dell’altra parte, Fanelli avrebbe avanzato il nome di Facciolla come alternativo a Frattura. Proposta altrettanto irricevibile per i rutiani. Che l’hanno considerata una provocazione. Prova di compattezza, forse, per Fanelli e Facciolla: come a dire che Frattura non è solo. Ma qualche osservatore più maligno la vede diversamente: che in squadra il presidente potrebbe avere un sostituto.
Su Nagni, però, pesava un sospetto circostanziato. «Lo so che questa voce è circolata con insistenza. Io ero a casa. Mi ha chiamato Paolo e ha esordito: scusa ma sei a Venafro? Abbiamo sorriso entrambi. Gli ho risposto: hai chiamato sul mio numero fisso, pensi che me lo sia portato dietro?». Smentisce con decisione, Nagni, ma non si sconvolge. Conosce bene i rituali delle campagne elettorali, negli ultimi anni notevolmente peggiorati. «Stiamo ultimando le liste – aggiunge poi – e non nego che incontriamo qualche difficoltà dove c’è qualcuno che pensa più al suo orticello che ad allargare il progetto». Non dispera, non ancora. «Io sono speranzoso che si possa trovare una quadra su Paolo in questi ultimi giorni», e ad ascoltarlo pare utopia.
Per quanto lo riguarda, fa outing, ha considerato una sola possibilità alternativa alla candidatura a sostegno di Frattura. Altrove, in un qualunque altrove – d’altro canto – dovrebbe rinnegare il lavoro che ha fatto in questi anni insieme a Frattura. Un lavoro che, con grande delusione, ha compreso non essere stato colto dai molisani e lo ha compreso dal risultato delle politiche. Ma l’alternativa, conclude, per lui è non candidarsi affatto. Costruire una lista di appoggio e provare a portare uomini o donne in Consiglio. Nagni fermo un giro? Chi lo conosce, non lo escluderebbe. ritai

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