Ricostruzione e pagamenti alle imprese per i costruttori. Famiglia, sanità e accoglienza per la chiesa molisana.
Entrambi gli interlocutori dei candidati governatori del Molise, che ieri pomeriggio si sono confrontati in successione con l’Ance alla Scuola edile e con le quattro diocesi nella Sala Celestino V della curia di Campobasso, hanno però evidenziato una priorità, anzi ‘la’ priorità: il lavoro.
Nel primo pomeriggio Donato Toma (centrodestra), Andrea Greco (M5S), Carlo Veneziale (centrosinistra) e Agostino Di Giacomo (Casapound) hanno incontrato il presidente dell’Ance Cosmo Galasso e gli imprenditori che rappresentano l’associazione di costruttori aderenti a Confindustria. Riduzione della soglia di rendicontazione dei lavori del post sisma dal 4 al 2%, programma straordinario di interventi piccoli e medi pronti da appaltare, riprogrammazione dei fondi dell’autostrada, centrale unica di committenza regionale, tempi certi di pagamento alle imprese per le opere pubbliche realizzate, edilizia agevolata, snellimento delle procedure del ‘Piano Casa’: questi alcuni dei punti del decalogo che Galasso ha illustrato e su cui si sono confrontati i candidati. Fondamentalmente, alla base del decalogo, c’è la convinzione (al contempo una rivendicazione) che rilanciando l’edilizia ripartirà l’economia del Molise.
Al primo posto, per costruttori e diocesi, dunque la richiesta di creazione di nuova occupazione. «Priorità assoluta» per l’Ance, «sfida più grande» per la chiesa molisana che propone investimenti sull’Università, potenziamento dei Centri per l’impiego e l’utilizzo delle esperienze del prgetto Policoro. I vescovi chiedono anche strategie ad hoc per sostenere la famiglia e sulla chiusura dei centri commerciali la domenica. Ancora, fra gli altri ‘petali’ del decalogo, la valorizzazione dei beni culturali religiosi, l’attenzione nei collegamenti alle aree interne, una strada a quattro corsie per l’attraversamento del Molise e l’elettrificazione della ferrovia. E poi il «coordinamento tra le varie strutture ospedaliere: Cardarelli e Fondazione Giovanni Paolo II», la concretizzazione della cittadella della salute. La piena valorizzazione dei giovani migranti «come risorsa con adeguate politiche di integrazione e inclusione». Infine, riguardo alle attività produttive, la «cura per i grandi stabilimenti» e nello stesso tempo «difesa per le piccole e medie industrie».

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