Adesso sì che il Molise esiste, verrebbe da dire. Parata di big come non si vedeva da anni per le regionali del 22 aprile. Domani il presidente del Consiglio Gentiloni per il Pd e sempre domani, ma pure sabato, Silvio Berlusconi per Forza Italia.
Chi in Molise è venuto sempre tendenzialmente spesso è Matteo Salvini. Che torna lunedì, una visita lunga un’intera giornata con tante tappe e molte piazze. «Continuare il dialogo avviato quattro anni fa con i molisani», è l’obiettivo di fondo. Lo spiega Luigi Mazzuto, coordinatore della Lega e ‘leghista’ molisano della prima ora.
La scommessa vinta è sua prima che dei tanti che si sono avvicinati al partito che Salvini stava trasformando in forza politica nazionale in un secondo momento.
«Salvini vuole dare molto risalto al contatto con la gente, all’ascolto. Infatti, anche dopo il risultato eclatante del 4 marzo continua a incontrare la gente in piazza. Torna perché ci sono le regionali e noi vorremmo approdare in Consiglio regionale con le nostre idee e i nostri programmi. Mi auguro anche, naturalmente, che tutto questo avvenga con lui a capo del governo nazionale».
La sfida è con Di Maio, ma dentro questa partita se ne gioca pure una interna al centrodestra. Sul punto, Mazzuto non enfatizza la competizione con Forza Italia. «Per quanto riguarda la premiership, c’erano degli accordi e gli esiti sono stati già sanciti dal voto del 4 marzo. Quindi, Salvini premier all’interno del centrodestra. Nel centrodestra regionale noi vogliamo dare il nostro contributo, il massimo possibile, insieme ad altre otto liste che corrono a sostegno di Donato Toma. Il risultato importante non è tanto quello dei singoli – sottolinea – dove ci farà piacere confermare il dato delle politiche e, perché no, crescere come Lega. L’obiettivo finale però è quello di riprendere in mano la Regione perché abbiamo idee, programmi e un candidato presidente che li incarna. E soprattutto di farlo per i molisani. La sfida interna la vedo come crescita per tutto il centrodestra e non fine a se stessa».
La visita del leader parte da San Giuliano alle 9.30. Una prima tappa «di riflessione» che per Mazzuto è fondamentale, «non solo per ricordare gli Angeli di San Giuliano ma soprattutto per riportare l’attenzione sulla sicurezza degli istituti scolastici. E poi l’incontro con la stampa nel villaggio provvisorio dove stanno tentando di attrezzare centro di accoglienza per ulteriori 1.500 immigrati. Credo che ormai non ne possiamo più. Noi diciamo: prima i molisani ed evitiamo che i due prefetti continuino a riempirci di immigrati». Incontri fra la gente a Larino, Montenero, un comizio a Termoli e infine, la sera alle 21, in piazza Prefettura a Campobasso che «sancirà quell’unione e simbiosi che già abbiamo riscontrato, anche a Campobasso, nel voto del 4 marzo: un voto fatto col cuore, oltre che rivolto a Salvini e a quel che rappresenta e può rappresentare per la politica nazionale».

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