Ultimi giorni di campagna elettorale. Vincenzo Cotugno, capolista di Orgoglio Molise, li sta trascorrendo sul territorio. Decine gli incontri in agenda in ogni parte del Molise.
«Le persone hanno tanti problemi ed esigenze che vogliono rappresentare alla classe politica. È giusto ascoltarle. Oggi nessuno ti dà la delega in bianco». L’impegno – ragiona quindi il presidente del Consiglio regionale uscente – deve essere serio perché prima o poi i cittadini chiedono conto a chi governa delle promesse disattese.
Al centro del programma di Orgoglio Molise – e suggerimento principale dunque al candidato presidente del centrodestra Donato Toma – è un piano straordinario per l’occupazione giovanile declinato con la valorizzazione delle startup.
Lo strumento operativo, spiega Cotugno, è la rimodulazione del Patto per il Molise firmato con l’allora premier Matteo Renzi nel luglio 2016.
«Il Molise ha un decremento demografico che, soprattutto negli ultimi dieci anni, ha raggiunto livelli preoccupanti – è l’analisi di Cotugno – La nostra regione perde circa 1000 giovani l’anno che, non trovando in Molise alcuna opportunità di lavoro, sono costretti ad emigrare altrove portando via con loro conoscenze e competenze. In un contesto del genere occorre adoperarsi per trovare soluzioni efficaci. Una soluzione concreta e quella di finanziare start up innovative in grado non solo di offrire posti di lavoro ai giovani che ancora vivono in Molise, ma anche di richiamare quelli che sono stati costretti ad abbandonare la nostra terra».
Nel dettaglio il progetto di Orgoglio Molise ha come obiettivo di «creare almeno 1000 posti di lavoro attraverso il finanziamento di imprese, anche individuali, che operino nei settori della ricerca, dell’innovazione e dell’information technology. Attiveremo un bando da 50 milioni di euro da impiegare in cinque anni, rimodulando i finanziamenti già messi a disposizione per il Molise nel Patto per il Sud. Il bando sarà aperto, in modo da consentire in qualsiasi momento ai giovani che siano pronti ad impegnarsi, l’accesso ai finanziamenti. L’idea è quella di creare nella nostra regione le condizioni per attrarre non solo investimenti dall’Italia e dall’estero ma anche possibilità concrete di far rientrare quei ricercatori molisani che negli ultimi anni sono andati via».
A tal proposito, Cotugno ricorda il protocollo con la provincia dell’Hubei in Cina, con l’Università di Wuhan e l’Unimol: «Sono già partiti i primi dottorati di ricerca che vedono protagonisti giovani laureati molisani».
In Europa si punta molto sulle startup, una buona pratica che il leader di Orgoglio Molise conta di esportare in regione. «La città che finanzia più startup in Europa è Londra. Il contributo minimo concesso ad ogni startup dalla capitale inglese è pari a 33.000 euro. Questa somma costituisce il 60% della spesa mentre il restante 40% è costituito dalla disponibilità del privato, circa 22.000 euro. In cifra tonda possiamo dire che mediamente una startup necessita di 55.000 euro per poter partire. Il nostro ragionamento è il seguente: selezioniamo e successivamente finanziamo le startup effettivamente innovative, cioè quelle impegnate nell’innovazione dei processi o dei prodotti. Naturalmente non è sufficiente solo il finanziamento iniziale ma è necessario seguire e supportare concretamente queste imprese per almeno 5 anni di vita. Tutto questo perché? La risposta è molto semplice. In una startup il 90% del lavoro è di tipo intellettivo e solo il 10% attiene a spese fisiche e prodotti di consumo. Un giovane, per cinque anni di lavoro di ricerca costa 100.000 euro. Di questa cifra 40.000 appartengono al giovane mentre 60.000 euro sarebbero a carico della Regione. In termini di spesa annuale ogni ricercatore costerebbe alla regione 12.000 euro. Volendo finanziare 600 ricercatori all’anno si dovrebbero stanziare 7.200.000 euro. Noi abbiamo previsto addirittura una spesa di 50.000.000 euro in cinque anni, cioè abbiamo immaginato di far diventare l’intera regione una startup».
Sarà anche quello un motivo importante per tornare a sentirsi ‘orgogliosi’ della propria terra e difenderne l’autonomia: questo il messaggio di Cotugno.
La campagna elettorale non è stata facile perché il Molise è a un bivio. «Da una parte c’è tanta gente arrabbiata, convinta di poter stare meglio facendo stare peggio qualcun altro. Dall’altra ci sono alcune donne e uomini che credono di poter utilizzare la propria passione per costruire un’alternativa credibile. Abbiamo paura, questa è la verità, e andiamo alla ricerca di un capro espiatorio cui addossare le colpe di questo sentimento. Anch’io ho avuto paura – racconta Cotugno – Avevo vent’anni quando, invece di cercare un posto fisso o sperare nel reddito di cittadinanza, mi sono rimboccato le maniche e sono diventato un imprenditore. Per tutta la vita non ho fatto altro che lavorare, rincorrere scadenze, sacrificando gli affetti più cari… Ma questo impegno mi ha reso libero: di perseguire i miei sogni, di dare sfogo alla mia creatività, di vivere con orgoglio nella mia terra, nella mia città. Ed è questo il contratto di governo che vi propongo – conclude – Votate per me, votate Orgoglio Molise, votate Donato Toma Presidente. Scegliete di essere liberi, e non solo dai potenti di turno, ma soprattutto dalla paura. Scegliete di essere “orgogliosamente molisani”! W il Molise!».

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