Salvini apre a Casellati. Martina, che arriva oggi in Molise a sostegno di Carlo Veneziale (a Isernia in Provincia alle 17 e a Campobasso al Centrum alle 19), apre al dialogo fra Pd e M5S.
Come gli inquirenti in un caso delicato, gli opinionisti seguono tutte le piste: governo centrodestra-5S, 5S-Pd, centrodestra-Pd. La sensazione, quasi ancora certezza, è che con un incarico, esplorativo o altro che sia, si guadagnerà tempo. Intanto i 5 Stelle hanno indicato i nomi per le commissioni. Così i molisani: alla Camera Federico alla Lavori pubblici e Testamento in quella che si occupa di Cultura, al Senato Ortis alla Difesa e Di Marzio alla Sanità.
La certezza vera è che al Molise sarà dedicato ogni sforzo fino a venerdì. Ieri, tra gli altri, in regione c’era Isabella Rauti (Fratelli d’Itali), domani Meloni.
Di Maio e Di Battista hanno molti eventi in agenda: stasera ‘Dibba’ è a Venafro, venerdì entrambi (insieme a molti parlamentari fra cui Taverna) chiuderanno la campagna di Andrea Greco a Termoli e poi a Campobasso alle 21.30.
Allo stesso orario, sempre nel capoluogo, il comizio conclusivo di Donato Toma, l’uomo del centrodestra per Palazzo Vitale, con Silvio Berlusconi. La piazza dovrebbe essere quella sotto la prefettura. M5S a questo punto andrebbe in piazza Municipio. Ordine pubblico da grandissimi eventi e Molise davvero ombelico politico (o solo mediatico). Il capo di Forza Italia torna in regione domani: molte le tappe a partire da Agnone e Bagnoli del Trigno per poi andare a Larino e Casacalenda (venerdì mattina) e spostarsi a Campobasso per una visita a La Molisana nel pomeriggio e, infine, l’evento in piazza alle 21.30.
Molise «merce di scambio della politica romana», attacca Carlo Veneziale dal centrosinistra. «I molisani vogliono votare un presidente molisano, non le telegeniche star della politica, che vengono a fare da suggeritori ai due figuranti Toma e Greco», aggiunge. A Salvini risponde: lo rispediremo in Padania. A Di Maio: dovunque avete governato avete fatto disastri. Qui si azzuffano, conclude il candidato del centrosinistra, a Roma puntano alla «grande ammucchiata della Lega Grilluscona».
I suoi competitor, nelle ultime ore di campagna, parlano di immigrati (Toma) e fondi al terzo settore (Greco). Il candidato M5S fra le altre cose propone: «Finanzieremo con lo 0,8% delle entrate a libera destinazione il settore. Stanzieremo risorse certe in favore delle politiche sociali». Il capo del centrodestra, dopo l’affollata convention al Centrum insieme a Salvini, focalizza l’attenzione sul fenomeno migranti: «Non siamo contro l’accoglienza, ma avvertiamo l’urgenza di agire concretamente su un fenomeno che va controllato e disciplinato» e propone anche un’attività ispettiva sull’operato dei privati «per verificare se rispettino le convenzioni stipulate».
Salvini, infine. Torna domani e chiude la campagna della Lega Molise a Isernia (Fontana Fraterna) alle 20. Lunedì sera al Centrum lo aspettava Filippo Roma. In mano un oggetto poco equivoco, nel senso che si capiva benissimo fosse la riproduzione di un sedere femminile, e l’obiettivo di consegnarglielo. Non c’è riuscito. Cordone invalicabile. E dal palco, aveva appena iniziato a parlare, il capo del Carroccio ha avvertito il brusio di curiosità. «Cos’è successo? Ci sono le Iene? E chi se ne frega, mica è un attacco chimico!».
r.i.

 

Di Pietro sentenzia: ma quale Ohio, siamo un condominio e si conta voto a voto

«Ma quale Ohio? Il Molise è un condominio, si conta voto a voto, valgono le logiche locali… Previsioni non ne faccio». A Montenero di Bisaccia parla Di Maio, Antonio Di Pietro all’Ansa fa capire che non andrà a sentirlo: «Io ormai non faccio politica. Mio figlio è candidato nel centrosinistra, ma io sono fuori.
Gli ho solo detto, cercati i voti da solo…».
M5S sbaglia, ragiona su quanto avviene a Roma, quando mette il veto su FI per il governo: «Berlusconi è ormai fuori, non è eletto. Anche in Forza Italia, come nel Pd e nel M5S ci sono tante persone perbene e serie e altre no. M5S aveva cominciato col dire che avrebbe fatto l’accordo a partire dal programma.
Oggi invece vedo che dice “non mi sporco le mani con Forza Italia”, che vuol dire tutto e niente. Pone veti su un intero partito invece che sulle singole persone, sbaglia. Deve capire che ha solo la maggioranza relativa, che in democrazia non basta per governare».
E in Molise? «Siamo ottimisti nell’arrivare terzi, su tre. Avremo un posto sul podio». E poi: «Chi vince lo scopriremo lunedì mattina. Il Molise è un condominio in cui contano logiche locali. Altro che Ohio! L’importante è che tutti i politici che stanno battendo la regione vengano anche dopo il voto».
Berlusconi, dice infine, «ha fatto ormai il suo tempo eppure non si arrende. Non accetta il fatto che la sua stagione sia passata. Credo che abbia bisogno più di uno psicanalista che di fare politica. Francamente mi fa pena, non capisce che ora se ne deve andare, che dovrebbe badare di più ai suoi nipoti che alla politica».

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