Una conferenza stampa per illustrare quale sarà l’azione tra i banchi di Palazzo D’Aimmo. Gli scranni non sono quelli che avevano «sognato» perché, lo sussurrano a denti stretti gli attivisti, «qualcosa è mancato».
Sono mancati 8mila voti, quindi, se poco più di 4mila persone sulle 172.823 che domenica sono andate alle urne in Molise avessero votato Greco anziché Toma, Veneziale o Di Giacomo, il sogno sarebbe diventato realtà. Ma questa, ormai, è un’altra storia.
Dalla pancia del Movimento trapela però il disagio per alcune regole alle quali tutti hanno giurato fedeltà, ma che – parlottano il senatore Ortis e il neoeletto consigliere regionale Nola – sarebbe opportuno modificare con un’aggiustatina. Come, ad esempio, poter far scendere in campo attivisti che già ricoprono una carica elettiva. Non sarà stato un caso – ma su questo nel corso della conferenza stampa Greco non si è detto proprio d’accordo – che Patrizia Manzo, consigliera uscente, ha raccolto 7mila preferenze. O, ancora, consentire la partecipazione alle competizioni elettorali in coalizione, presentando liste collegate al candidato presidente, purché formate da attivisti: per esempio, attingendo dai meetup territoriali.
Qualcosa non ha funzionato è il punto di partenza. Per Greco non funziona «candidare un sindaco in ogni piccolo comune, quindi, utilizzare le regole della democrazia per falsare la democrazia».
Il Movimento non funziona, appunto, «nei piccoli comuni dove il voto è più controllabile».
«Abbiamo ottenuto – così apre i lavori il candidato governatore 5S – un risultato incredibile e pazzesco rispetto alla media nazionale. Ciò è stato possibile grazie alle migliaia di molisani che credono fermamente nella “rivoluzione gentile”. Pensate che i partiti maggiori della coalizione di centrodestra, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, tutti e tre insieme non arrivano al 22,5%: sono lontani anni luce dalle percentuali del Movimento. Non posso che dire grazie a tutti quei molisani che ci hanno premiato in maniera incondizionata».
Prima ancora di passare all’azione di governo, il giovane leader pentastellato già lancia una nuova sfida: «Questo – dice Greco – è il punto di partenza per vincere i prossimi importanti appuntamenti che ci attendono: le amministrative a Campobasso e Termoli». Nel 2019, infatti, i due centri che hanno premiato con il voto di domenica il Movimento rinnoveranno i Consigli comunali.
Poi un passaggio sulla ribalta mediatica, anche nazionale, che hanno avuto alcune vicende legate alla sua famiglia e ai terreni nel venafrano del consigliere Nola: «Per tutto il fango che ci è stato buttato addosso – sempre Greco – stiamo avviando dei procedimenti giudiziari verso chi, anche organi di stampa, ha dato fiato a certe voci infondate. Lo dico perché lo devo alla mia famiglia, lo devo a Vittorio Nola che nonostante le calunnie è risultato il più votato a Venafro (scatta l’applauso dei presenti), ha preso anche più voti di Vincenzo Cotugno, quindi, abbiamo battuto Aldo Patriciello a casa sua: un dato importante e storico che consegna al dimenticatoio certi schemi, certe logiche politiche. Sia chiaro – aggiunge – siamo a tutela del diritto di cronaca. Ma da questo alla calunnia c’è una grossa differenza».
Il mandato elettorale dei sei consiglieri eletti a Palazzo D’Aimmo, ieri mattina rappresentati da Greco, Primiani, De Chirico e Patrizia Manzo (arrivata con qualche minuto di ritardo), partirà «da tutto quel mondo, soggetti istituzionali e non, incontrato prima delle elezioni. Stiamo già fissando con loro nuovi appuntamenti: porteremo in Aula le istanze che partono dal basso. Le istanze di tutti quei soggetti che sono interessati a migliorare la qualità della vita dei cittadini molisani. Saremo interpreti dell’idea rivoluzionaria intesa quale partecipazione alla vita pubblica della regione».
Un passaggio sul neoeletto presidente, ma non per formulare gli auguri: «Date le competenze che schieriamo in Consiglio regionale, non vorrei essere in Toma. Immagino che qualche problema lo avrà. E noi faremo in modo che non sfugga nulla ai molisani di quanto accadrà nei palazzi. Innanzitutto dovrà accontentare tutti quei soggetti parapolitici – li definisce Greco – che hanno preso parte alla competizione. Li immagino già tutti in fila, quindi presumo che il primo Consiglio non si terrà prima di fine maggio, inizi giugno, nel mentre trovano la quadra».
Com’è nel dna del Movimento, i neo eletti in Consiglio, lo ha ribadito ieri mattina Greco, rinunceranno a parte dell’indennità base e alle indennità di carica (vicepresidenze e commissioni, ndr). Non saranno allo stesso modo parsimoniosi con i rimborsi, «che saranno utilizzati per l’attività politica». In pratica, il ragionamento, se c’è da andare a Bruxelles «nell’interesse dei molisani» non ci penseranno due volte, rendendo poi pubblica la rendicontazione delle spese.
«La nostra presenza nell’attività politica e amministrativa della Regione sarà forte e ingombrante».
Anche una piccolissima apertura alla maggioranza: «Pronti a sposare quelle cause che sono a favore dei cittadini, ma avverseremo in maniera forte e decisa tutto quello che andrà contro gli interessi della collettività. Ci batteremo fino all’ultimo respiro per tutelare gli interessi di tutti».Dopo una parentesi in cui De Chirico, Primiani e Nola si “presentano” e sostanzialmente ribadiscono la volontà di dare un volto nuovo alla politica regionale, la parola torna a Greco. Che avvisa la maggioranza: «La politica deve dare un segnale. Quando ci insedieremo, Iorio sarà sospeso dalla carica per via di una sentenza di secondo grado. La legge tuttavia prevede che pure chi è sospeso percepisca il 50 percento dell’indennità. Proporremo all’Aula la modifica immediata della norma: non è giusto continuare a percepire l’indennità, seppure dimezzata, quando si è sospesi e sostituiti da un’altra persona (che a sua volta percepirà l’indennità). Vedremo come i neoeletti consiglieri di maggioranza voteranno sul punto».
Manzo, che nel frattempo ha preso posto, passa in rassegna una serie di questioni sospese: «Registro dei tumori, ricostruzione post sisma, sta per scadere la mobilità degli ex dello Zuccherificio, a novembre scade la cassa integrazione degli ex Gam: è inaccettabile sentire che il presidente appena eletto ha la necessità di capire ancora quali sono i problemi del territorio. I problemi sono chiari ed evidenti. Non c’è tempo da perdere. Avranno il nostro fiato sul collo», chiude l’agguerrita consigliera, campionessa di preferenze.
«I problemi dei cittadini molisani – Greco prima di concedersi alle domande dei cronisti – non possono aspettare la politica. Stiamo organizzando un tour per le prossime ore: andremo in tutti i presidi ospedalieri per prendere conoscenza, dialogando con gli operatori, di qui piccoli problemi che possono essere risolti immediatamente dalla politica. Penso, ad esempio, alle soluzioni per accorciare le liste di attesa. O per rendere più efficienti gli ambulatori. Porteremo proposte in Aula già in occasione della prima seduta».
Di Maio non si è fatto sentire, lo fa sapere Greco rispondendo a una domanda: «Luigi è molto, molto impegnato in questo periodo. Oggi pomeriggio (ieri, ndr) sicuramente lo sentirò. Ieri (lunedì, ndr) ho avuto il cellulare spento per stare qualche ora serenamente con la mia famiglia. Ho letto però quello che ha scritto sulla sua pagina (Facebook, ndr): ha espresso massima soddisfazione. Luigi è felicissimo e orgoglioso del nostro risultato».
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