Il presidente ha intenzione di fare subito. L’esecutivo di Donato Toma sarà pronto già a inizio settimana. Lo conferma lui a Primo Piano dopo il vertice e gli incontri vis à vis. «Ho ascoltato tutti, in gruppo e da soli. Sto riflettendo, una riflessione che durerà due giorni».
Ieri, dalle 15.30 fino alla sera, la prima riunione a Palazzo Vitale coi rappresentanti dei 9 partiti e movimenti che lo hanno sostenuto alle elezioni. Espressione popolare e competenze, i criteri che Toma avrebbe sinteticamente riportato. Soprattutto, però, la voglia di entrare subito nel pieno esercizio delle funzioni con l’intera squadra per affrontare atti e dossier che hanno tempi stringenti.
Il puzzle, come è normale in politica, non è facilissimo. Per sommi capi, la coordinatrice di Forza Italia Annaelsa Tartaglione ha chiesto due assessorati. Gli azzurri rappresentano la prima forza in termini di voti e di eletti (tre consiglieri). Il governatore ha dichiarato di essere espressione di Forza Italia ma non è un ‘tesserato’. Il margine, per i forzisti, c’è. La ‘primazia’, ragionano gli azzurri, è politica e numerica.
Fratelli d’Italia, al tavolo con il coordinatore Filoteo Di Sandro, ha invece sostenuto che ci sono accordi al tavolo nazionale da rispettare e quindi – in parole povere – anche al partito di Meloni spetta un posto in giunta. Alle intese romane con la quarta gamba avrebbe fatto riferimento anche l’Udc (alla riunione c’erano Teresio Di Pietro e Mimmo Izzi) sempre in relazione all’esecutivo.
Gli accordi, la pensa così invece il coordinatore dei Popolari per l’Italia Vincenzo Niro, li hanno ‘stilati’ i molisani con il voto del 22 aprile. I cittadini, esprimendo consenso al centrodestra e preferenze per liste e candidati – nell’ordine della graduatoria quindi – hanno a suo parere indicato anche la strada per la composizione del governo.
Primo partito Forza Italia, secondo è Orgoglio Molise, poi la Lega e Popolari per l’Italia. Ci si dovrebbe fermare qui. A FdI la presidenza del Consiglio, all’Udc il sottosegretario. Queste le indiscrezioni, le voci di corridoio. Certo, ci sarà da smussare qualche angolo. Toma, dopo la riunione ‘plenaria’, ha proseguito con gli incontri faccia a faccia con i rappresentanti dei partiti e qualcuno, fra gli altri lo stesso Niro, ha proposto anche un passaggio con i consiglieri eletti. Alla riunione di ieri mancava Iorio (pare sia fuori regione), che però ha sentito il governatore. La riunione con gli eletti potrebbe servire ad ammorbidire la posizione di qualche partito. Pallante, eletto di Fratelli d’Italia, mantiene correttamente uno stretto riserbo sul punto, ma i più attenti osservatori sussurrano che non si metterebbe di traverso se la maggioranza volesse affidargli il ruolo di capo dell’Assise legislativa e non di assessore.
Sfumature nelle esigenze – i partiti mirano ad allargare la squadra in Regione visto che agli assessori subentrano i primi dei non eletti delle rispettive liste, i consiglieri ragionano più come team e sono attenti a non pregiudicare un equilibrio che regge – che toccherà al governatore interpretare al meglio.
Ci sono poi posizioni che non sembrano affatto in discussione. Come quella di Vincenzo Cotugno, ancora presidente del Consiglio in carica, primo eletto del centrodestra e rappresentante della provincia di Isernia, oltre che della seconda forza della coalizione. Nella riunione di ieri ha rivendicato l’ingresso nella squadra di governo, forte del consenso personale e del contributo che la lista ha dato alla vittoria.
Altri nomi ‘sicuri’ nei rumors, quelli di Nicola Cavaliere e Vincenzo Niro.
La Lega, con il coordinatore Luigi Mazzuto, ha evidenziato il ruolo del leader Matteo Salvini che ha ‘trainato’ la lista del Carroccio con un voto d’opinione evidente e, di riflesso, il centrodestra. Sarà lui a indicare, se non lo ha già fatto, il nome o il profilo per il governo. La Lega potrebbe risolvere la questione ‘rosa’ con Aida Romagnuolo. Ma voci insistenti indicano in pole position, nelle ultime ore, lo stesso Mazzuto.
Due giorni di riflessione. Lunedì o martedì la decisione del presidente. Dipende anche dall’operatività delle modifiche statutarie. Pubblicate il 12 febbraio, per l’operatività servono 90 giorni. Che scadono, forse, proprio lunedì. Partire con quattro assessori e poi nominarne un altro subito dopo che senso avrebbe.
Non è detto che saranno cinque, gli assessori però. È una scelta anche quella. Come sarà il suo esecutivo? «Un mix fra le scelte degli elettori e le mie», conclude il governatore.
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Convocato il Consiglio, il 21 maggio in Aula anche i ‘sostituti’

Tutto confermato: la seduta di insediamento della XII legislatura si terrà il 21 maggio.
Il presidente uscente del Consiglio Vincenzo Cotugno ha convocato ieri l’Assise per lunedì 21 maggio alle 11.00.
La presidenza provvisoria della seduta sarà assunta, a norma del secondo comma dell’articolo 23 dello Statuto, dal consigliere più anziano di età tra i presenti.
Dopo la sostituzione temporanea di consiglieri eletti risultati sospesi (è il caso di Iorio ai sensi della Severino ma pure degli assessori che saranno nominati, fra i consiglieri, da Toma), il Consiglio provvederà, a noma del primo comma dell’articolo 24 dello Statuto, alla costituzione dell’ufficio di presidenza con l’elezione, a scrutinio segreto, del presidente, di due vice presidenti e di due segretari. Verranno quindi formate le Commissioni consiliari permanenti.

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