Un nuovo conclave ieri pomeriggio. Dalle 16.30 fino alle 20 c’erano tutti i quattro assessori insieme al presidente della Regione Donato Toma. Poi, secondo voci di corridoio, i due che hanno in mano le deleghe più ‘pesanti’ – Nicola Cavaliere e Roberto Di Baggio hanno lasciato la riunione che informalmente era una riunione di giunta. A proseguire la discussione, per gli azzurri, è arrivata la coordinatrice Tartaglione.
Insieme a Toma sono rimasti, quindi, Vincenzo Cotugno e Vincenzo Niro. Primo eletto della coalizione e di Orgoglio Molise, Cotugno è vicepresidente dell’esecutivo. Ma si è visto assegnare le deleghe al Turismo, alla Cultura e allo Sport. Si tratta di affari importanti ma di ‘complemento’ a deleghe più tradizionalmente da assessore. Vincenzo Niro, capo dei Popolari per l’Italia, è assessore allo Sviluppo economico, accesso al credito e poco altro. Spicca, insomma, lo sbilanciamento su Forza Italia, con Cavaliere che addirittura cumula l’Agricoltura e i Lavori pubblici. Cosa mai accaduta prima. il riequilibrio dovrebbe passare dalla rinuncia degli interessati a qualche incarico che verrebbe così riassegnato ai colleghi o attraverso l’azzeramento da parte del governatore Toma e la redistribuzione.
La disponibilità c’è, ma pare che Cavaliere pretenderebbe di mantenere l’Agricoltura.
Oggi si insedia il Consiglio e i malumori non aiutano a superare la divisione emersa in maggioranza, con Micone candidato presidente e Romagnuolo che si è sfilata dall’accordo e vuole correre per la carica più importante di via IV Novembre. Il summit in via Genova è andato avanti anche nella prima serata. Ma i telefoni degli interessati squillavano a vuoto: impossibile scucire non solo notizie ma perfino impressioni. Una lunga discussione, questa l’unica cosa trapelata.
Altra ipotesi – che è quella prevalsa dopo la riunione di ieri sera – è che il presidente Toma rimetta mano alle deleghe quando, pare a brevissimo, nominerà il quinto assessore. Casella rimasta congelata e che comunque – in base al metodo D’Hondt che ha utilizzato – è della Lega. A meno che Romagnuolo non venga eletta stamattina presidente, al Carroccio Toma affiderà un posto in giunta e potrebbe redistribuire le deleghe già assegnate oltre a quelle rimaste nelle sue mani. A proposito del quinto assessore, è tornato in pole position il coordinatore regionale Luigi Mazzuto. In questi giorni il leader Matteo Salvini avrebbe ribadito la sua indicazione al governatore Toma che – pur avendo rinunciato a un esterno di sua fiducia e sapendo di esporsi nominando ora un esterno di partito – vorrebbe tenere nella debita considerazione il rapporto con Roma e con chi sta per diventare ministro dell’Interno (e comunque pilastro del governo giallo-verde che potrebbe nascere già oggi pomeriggio). Secondo i bene informati, la nomina del quinto assessore è questione di ore. Appena dopo il Consiglio di oggi, quindi domani o dopo domani.
Al Consiglio di oggi la maggioranza di centrodestra non ci arriva tranquilla. Per stamattina Toma ha convocato i consiglieri a Palazzo Vitale: ore 9, per preparare la partita che si giocherà dalle 11 in via IV Novembre.

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