Donato Toma arriva a Palazzo D’Aimmo molto presto. Insieme alla maggioranza fa il punto prima della seduta di insediamento.
Il conclave lui lo racconta con parole impegnative ma empatiche. Confronto e non scontro. Eppure i musi lunghi fra i banchi del centrodestra si notano. Fisiologici, classici di ogni avvio di legislatura, almeno quelle recenti.
Toma nega pure i malumori degli assessori (alcuni) per le deleghe già assegnate, dice che saranno rimodulate ma perché c’è un quinto assessore in arrivo.
Confronto o scontro, in Aula lui si alza per augurare buon lavoro a tutti «per il bene del Molise e dei molisani» e per ufficializzare l’indicazione della maggioranza per la carica di presidente: Micone. Chiude, sintetico: «Questo è quanto». Ha cura di sorridere, sembrerebbe troppo drastico altrimenti.
Toma ascolta, poi decide lui. Questa cosa è chiara da settimane. Decide in base a una linea chiara, sempre più chiara nel centrodestra e che accomuna un nucleo importante della maggioranza.
Cosa ha provato stamattina, entrando qui da presidente della Regione per la prima volta?
«Mi sono caricato di tantissimo orgoglio, l’orgoglio di rappresentare i molisani e il Molise. E l’emozione c’è».
Subito si è tuffato nella riunione di maggioranza. Fuori dalla stanza è filtrato un confronto serrato…
«Guardi, abbiamo iniziato col piede giusto: ascolto, dialogo, confronto, sintesi, compattezza».
Lei ha dato un’indicazione in Aula e la maggioranza l’ha seguita. Ora, ha già detto, ogni consigliere dovrà sentirsi un po’ assessore?
«Certo. Io ho iniziato a lavorare dall’8 maggio e ho nominato gli assessori subito dopo. Ho attribuito delle deleghe, che chiaramente andranno un po’ aggiustate perché tra poco entrerà un nuovo assessore, e devo dire che stiamo tutti lavorando. Adesso toccherà ai consiglieri entrare in questo ingranaggio e dare una mano a tutta l’amministrazione. Quindi sì: tutti assessori».
Quando lei dice «tra poco entrerà un nuovo assessore» cosa intende? Questione di ore o di giorni?
«Questione di ore. Probabilmente al massimo domani mattina (stamattina, ndr) definiremo anche questa partita».
Conta di riequilibrare un po’ le deleghe. Qualche malumore gliel’avranno pur rappresentato in questi giorni di lunghe riunioni.
«Ad essere sinceri non ho registrato nessun malumore sulle deleghe, nessun malumore. Ci siamo confrontati, ci sono stati consigli su come aggiustare le deleghe in vista proprio dell’ingresso di un nuovo assessore. Ma non ci sono stati malumori. Confronto sì, come sempre».
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