Clamoroso a Larino, l’Avvocatura dello Stato su mandato della Commissione circondariale elettorale e della Prefettura di Campobasso ha incardinato e presentato d’urgenza l’appello alla sentenza con cui il Tar Molise ha riammesso la lista frentana LaRinascita. Un colpo di scena, davvero, poiché a memoria, non ne ricordiamo tanti (forse nessuno?) di ricorsi di secondo grado promossi da parte statale rispetto a chi agogna di competere alle urne nei vari consessi. E non è accaduto solo a Larino. LaRinascita candida Luca Fagnani sindaco. Nella prima esclusione, impugnata vittoriosamente al Tar Molise, erano state rilevate la mancanza, negli 11 moduli sottoscritti dai presentatori della lista, della riproduzione e descrizione del simbolo, della indicazione del nominativo del candidato sindaco, con relativi dati anagrafici e della indicazione dei candidati consiglieri comunali, con i relativi dati anagrafici). La notifica del ricorso è giunta due sere fa e i ricorrenti chiedono ai giudici di Palazzo Spada di ribaltare ciò che il Tar ha ritenuto e cioè che “la mancanza dei nominativi dei candidati consiglieri comunali e sindaco riferibili alla lista sottoscritta, sia superabile con la prova presunta della conoscenza, da parte dei sottoscrittori, dei nominativi degli stessi, prova presuntiva desumibile dalla richiesta del certificato comunale collettivo, nello stesso giorno di scadenza della lista, da parte dei sottoscrittori, contenente tutti i nominativi richiesti”. Per Prefettura e Commissione circondariale la sentenza si basa su due presupposti erronei, ossia da una parte la ritenuta equipollenza (o sanatoria) di un certificato successivo rispetto alla mancanza di un modulo unico (e non tanti moduli sciolti) contenente le sottoscrizioni in uno con le indicazioni dei candidati da consegnarsi all’atto di presentazione della lista, dall’altra l’affermazione del Tar si fonda sull’esistenza di una richiesta di un certificato elettorale collettivo che riporta tali dati. Un’analisi non di condivisa dai ricorrenti che in relazione al primo. Evidenziano come “ la mancanza di d’Italia elementi determina la illegittimità dell’eventuale ammissione di una tale lista da parte della commissione elettorale circondariale. Mentre in relazione al punto 2 si evidenzia che: “nonostante l’avversa affermazione, fatta proprio dal Tar posta a fondamento della presunzione, non risulta agli atti della commissione, una richiesta che contenga gli elementi indicati dai ricorrenti dal Tar, ma solo il certificato elettorale collettivo, a seguito di una richiesta verbale, dove però dare i nominativi non sono indicati”. La lista LaRinascita non è rimasta in silenzio. «La conservazione contro il cambiamento. La paura contro la speranza. La rinuncia contro l’entusiasmo. La scelta di ricorrere al Consiglio di Stato da parte della Commissione Elettorale Circondariale, al fine di tentare nuovamente di eliminare la lista LaRinascita dalla competizione elettorale, dimostra come a Larino sia in atto una sfida tra un vecchio sistema spaventato e arroccato e la voglia di cambiamento dei cittadini. Siamo pronti ad affrontare anche questa nuova sfida legale, forti come sempre delle nostre ragioni. Non ci intimidiscono, non ci spaventano. Noi andiamo avanti! Perché Larino merita di poter scegliere, merita di poter dare concretezza al cambiamento, merita di poter sognare ancora un futuro». Questo il verbo con cui ha commentato la sfida amministrativa di secondo livello.

Comunali a Oratino, la Prefettura impugna la riammissione di Iannotti

Un caso ‘singolare’ che, almeno negli ultimi anni, non si era mai registrato nelle competizioni elettorali. La Prefettura di Campobasso e la commissione elettorale circondariale hanno presentato ricorso contro la riammissione della lista di Orlando Iannotti alle amministrative del prossimo 10 giungo ad Oratino. L’ex sindaco e la squadra di aspiranti consiglieri che lo sostiene erano stati esclusi il 12 maggio scorso, ultimo giorno utile per la presentazione delle liste, in seguito alle improvvise rinunce alle candidature fatte pervenire il giorno di presentazione della lista da 3 candidati consiglieri direttamente presso il Comune e mai comunicate ai rappresentanti della lista stessa. Tale circostanza aveva fatto venir meno il numero minimo di 7 componenti della lista “Oratino”. Una esclusione impugnata da Iannotti al Tar che, il 18 maggio, ha accolto il ricorso rendendo inefficace la rinuncia alla candidatura presentata da un candidato della lista “Oratino” – in quanto tardiva ed effettata dopo l’avvenuta presentazione della lista stessa – e riammettendo la lista alla competizione elettorale. Ieri l’ennesimo ricorso, questa volta della Prefettura, su cui si esprimerà oggi il Consiglio di Stato.

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