Ha l’ufficio in centro a Campobasso da sempre. È un cliente abituale dei bar e degli esercizi commerciali. La mattina dopo la rimodulazione delle deleghe agli assessori regionali è diverso il ritmo e il numero dei saluti. Nel tragitto dalla segreteria politica dei Popolari per l’Italia al bar per un caffè coi collaboratori – e al ritorno – le telefonate devono cedere il passo ai saluti di persona, alle mani di chi si ferma o lo chiama da lontano per fermarlo e stringere le sue.
Adesso è lei l’assessore più potente della Regione? Vincenzo Niro sorride ma non cade nella provocazione. Fino a ieri il più potente era Nicola Cavaliere – Agricoltura e Lavori pubblici insieme, un inedito nella storia della Regione -, ora invece le Infrastrutture, i Trasporti, il Sistema idrico integrato, lo Sport e l’impiantistica sono stati affidati all’ex presidente del Consiglio. Un bottino di incarichi pesanti, ma pure di responsabilità. E di rogne, suggerisce qualcuno del suo staff.
Sarà lui il destinatario delle critiche e delle lamentele dei pendolari sui treni per Roma. O degli strali degli autisti delle ditte di trasporto che ritardano ‘puntualmente’ il pagamento degli stipendi o licenziano per far fronte ai tagli di rimesse pubbliche. Due questioni, ed è già ‘mal di testa’. Il coordinatore dei Popolari di Mauro non è tipo da spaventarsi. Cinquantotto anni da compiere a novembre, è però uno dei politici più ‘longevi’. Entra in Consiglio regionale nel 2001 e ci torna sempre, con ruoli di sempre maggiore rilievo. Presidente di Palazzo D’Aimmo con l’amministrazione Frattura, era pronto per l’assessorato (e anzi ha continuato invano a chiedere il rispetto dell’accordo pre-elettorale che lo vedeva in giunta). La lunga esperienza di amministratore, nei più diversi ruoli, gli servirà. Perché è vero che le Infrastrutture e i Trasporti danno visibilità e peso politico, oltre che una buona dotazione finanziaria da gestire per il territorio, ma anche grattacapi seri. Per trattare con le imprese dei trasporti, con Trenitalia e Rfi, con il governo centrale sulle scelte di comunicazione e viabilità (e il relativo finanziamento) di una terra spesso dimenticata a Roma, servono tempra e fibra, oltre che competenza. E secondo i più assidui osservatori e commentatori delle cose politiche molisane, Niro è in questo caso l’uomo giusto nel posto giusto.
Lui per il momento resta in silenzio. Vuole verificare con i dirigenti e il personale dell’assessorato come stanno le cose, i dossier aperti e da portare a termine, le cose da cambiare in base all’impostazione del governo Toma e alla sua. Ma alcune linee sono già intuibili o evidenti, in base a quello che è stato il suo orientamento nella passata legislatura e ai temi trattati nella campagna elettorale.
Come il governatore Toma, Niro è convinto che il Molise debba essere messo in condizione di collegarsi rapidamente alle grandi vie di comunicazione ma non con l’autostrada. Bensì con una superstrada a quattro corsie. Un po’ come la Ancona-Perugia. Fondamentale, poi, nella sua agenda la viabilità delle aree interne. Una delle incompiute simbolo degli sprechi degli anni passati, la Circumlacuale, pure rientra nell’elenco delle cose da fare stilato da Niro in questi anni di mandato regionale. È, infatti, un’opera ancora molto attesa da amministratori e residenti del Fortore e del Cratere. L’elettrificazione della tratta ferroviaria da Campobasso a Roma è un progetto che Niro eredita e condivide. Non così la metropolitana leggera, invece. Ha spesso sostenuto la necessità di investire in altri segmenti della viabilità. Così come ha combattuto l’istituzione e l’assetto che il suo predecessore Pierpaolo Nagni ha dato all’Egam. Adesso, da assessore al Sistema idrico integrato, potrà correggere la rotta che a suo parere porterà a costi più elevati per i cittadini. Infine, i trasporti. In particolare, il trasporto pubblico locale. Dopo l’annullamento del precedente affidamento, c’è un nuovo bando per il gestore unico. Su cui Niro è d’accordo. Soprattutto, però, ha intenzione di programmare gli interventi in base a un piano globale di trasporti e mobilità. Procedere quindi con una pianificazione omogenea e organica, non più a piccoli o grandi pezzi.

r.i.

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