Ha perso i Lavori pubblici, ma d’altro canto sarebbe stato anche materialmente assai difficile seguire due deleghe così pesanti.
Nicola Cavaliere lo ha ribadito più volte nelle riunioni del fine settimana scorso con il presidente Toma e gli altri assessori: l’Agricoltura non voleva lasciarla. Fra le infrastrutture e il settore primario preferisce quest’ultimo. Me ne sono già occupato e vorrei tornare a farlo: così avrebbe detto ai colleghi, ritenendo soddisfacente la passata esperienza nella giunta Iorio evidentemente.
Ieri mattina in via Vico, nuova sede dell’assessorato nel palazzo che era dell’Ersam, la prima riunione con il personale. Lì lo ha raggiunto la troupe di Teleregione a cui ha rilasciato qualche commento a caldo dopo l’insediamento definitivo.
«Stavo facendo un briefing con i dirigenti e il capo dipartimento per tracciare lo stato dell’arte reale, capire come sta la situazione. Ho poi approfondito con loro alcuni temi dando priorità ad alcuni fatti specifici che nel corso di questo ultimo anno hanno creato problemi a diverse aziende. Quindi ho dato loro disposizione di concentrare le forze umane, le professionalità che ci sono all’interno dell’assessorato per risolvere queste criticità in pochissimo tempo».
Quali siano le criticità per Cavaliere è presto detto: «Il mancato pagamento di alcune misure, per le quali i giovani ma anche persone di qualunque età che hanno aziende che volevano migliorare hanno creduto negli obiettivi e hanno creduto in un’agricoltura diversa. Intendo dire che hanno fatto investimenti ed è giusto che la Regione assolva i propri impegni rispondendo a queste esigenze».
Sul futuro della Pac che vedrà una riduzione di fondi non è pessimista. Non lo è, almeno non ancora, per quel che potrà accadere concretamente ai Programmi regionali di sviluppo rurale. «Sia su questo Psr sia sul precedente, che era gestito da me, non abbiamo avuto richiami e diffide da parte della Comunità europea, perché la spesa era sempre adeguata ai parametri», spiega. Sul prossimo settennio di programmazione ci sarà un confronto fra gli Stati membri, anche eventuali tagli saranno affrontati dai governi centrali, aggiunge Cavaliere.
Infine, l’assessore ha tratteggiato quella che sarà la sua impostazione di fondo nell’esercizio della delega. «Abbiamo un’agricoltura diversificata su tutto il territorio, è sotto gli occhi di tutti. Ecco, deve essere valorizzata a partire dalla provincia di Isernia fino al basso Molise che è l’iceberg dell’agricoltura intensiva e produttiva. C’è la zootecnia, c’è il sistema cerealicolo, quello sistema produttivo, l’ortofrutta: ogni territorio ha una propria peculiarità. Tutti gli attori in campo devono sentire la Regione al loro fianco, non devono sentirla come una difficoltà o qualcosa che crea problemi. Questo è il messaggio che vorrò dare insieme ai dirigenti di questa struttura e a tutte le persone che lavorano qui in assessorato. L’agricoltura vive da un po’ di tempo grandi criticità. Io credo molto negli agricoltori, nelle aziende piccole, meno grandi e più grandi. Hanno tutti la stessa dignità».
ppm

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