Un’ora al Quirinale, ma senza lista dei ministri. Il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte e il Capo dello Stato Sergio Mattarella hanno fatto il punto della situazione.
Il nodo è quello del ministero del Tesoro. Salvini vuole Savona e Di Maio lo sostiene. Critico con Bruxelles e Berlino, Mattarella su di lui frena. Il braccio di ferro ritarda lo start del governo M5S-Lega. Ma dopo l’incontro a tre (Conte, Salvini e Di Maio), il leader 5S ostentava ottimismo: «Procede tutto per il meglio. L’incontro è andato bene. Sulla squadra di governo la parola spetta al presidente Conte e al Presidente della Repubblica».
Pure Antonio Federico ieri ha mostrato sicurezza sul percorso: «Non ci si poteva aspettare di risolvere tutto in 24 ore. E a ogni passo avanti compiuto, ci sono state destabilizzazioni. Dall’esterno, però. Noi andiamo dritto, sereni e con le idee chiare. Se non è oggi, credo che la prossima settimana si dovrà mettere in calendario la discussione sulla fiducia al governo».
Il ‘governo del cambiamento’ è imperniato su Lega e 5 Stelle. All’opposizione pur se con sfumature diverse (dal no secco al ‘valuteremo caso per caso’), ci sono Leu, Pd, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Non è peregrino ipotizzare un ruolo da sottosegretario per i 5S molisani. Le attenzioni si appuntano su Federico più che sugli altri tre (Testamento, Di Marzio e Ortis) perché il neo deputato è un grillino della prima ora e ha maturato il cursus honorum adeguato (è stato consigliere regionale).
«Con quattro parlamentari del Movimento il Molise sarà protagonista. Siamo tutti in commissioni importanti e si può lavorare bene. Al di là dei ruoli», il dribbling di Federico. Il discorso non è stato affrontato, ma se ci fosse la possibilità? «In quel caso daremmo la disponibilità. Vedremo cosa accade nelle prossime ore».

r.i.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.