Lo ha annunciato all’Aula nell’illustrare le linee programmatiche.
Il governatore Donato Toma ha intenzione di rimettere mano all’impalcatura amministrativa della Regione che ha ereditato dall’esecutivo Frattura.
Userà però studio e cautela, ha precisato, per evitare di fare danni o creare intoppi alla macchina.
In questa revisione sarà coadiuvato dall’assessore che ha la delega al personale e alla semplificazione dei processi amministrativi, Vincenzo Niro.
Proprio su proposta di Niro qualche prima modifica alla struttura è stata già approvata. Nella seduta del 24 maggio, infatti, la giunta Toma ha deciso di istituire il servizio di “segreteria della giunta”, come servizio autonomo della presidenza. Nel 2017 questo servizio era stato soppresso e le sue funzioni assegnate al I dipartimento, di cui è ancora titolare Mariolga Mogavero (il suo incarico, come quello degli altri capi dipartimento, scade a luglio prossimo). Ora, ricostituito, è guidato dal dirigente regionale Vincenzo Rossi, che ne ha la reggenza.
Alla base della scelta, la giunta ha posto «l’esigenza di garantire una interlocuzione più immediata tra la presidenza della Regione e le strutture di diretto supporto tecnico-amministrativo alle attività della presidenza e della giunta regionale». La segreteria della giunta si occupa, sempre per disposizione della delibera, anche della redazione dei decreti del presidente e delle attività istruttorie propedeutiche alla promulgazione di leggi e all’emanazione di regolamenti regionali.
Il 26 maggio, inoltre, la giunta ha armonizzato il proprio regolamento di funzionamento con le novità introdotte dalle modifiche statutarie e con la propria decisione di ricostituzione del servizio di segreteria della giunta.
Alle sedute del governo può quindi partecipare anche il sottosegretario (se nominato).
Le funzioni di segretario della giunta sono svolte dal direttore del servizio “segreteria della giunta” e non più dal direttore del I dipartimento (alla prossima seduta quindi parteciperà Rossi e non più Mogavero).
E viene riformulato il comma 11 dell’articolo 3 del regolamento: «Il presidente, il vicepresidente, gli assessori, il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale, il segretario e i partecipanti autorizzati ai sensi del comma precedente (dirigenti, funzionari ed esperti estranei all’amministrazione, ndr) devono assentarsi dalla riunione durante la discussione e la votazione di deliberazioni riguardanti affari d’interesse proprio, di congiunti e di affini fino al quarto grado».

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