Matteo fa proseliti. Con qualche settimana di ritardo rispetto a quanto sta avvenendo per esempio in Abruzzo (dove sono perlopiù amministratori e dirigenti di Forza Italia a passare con l’alleato sempre più leader) dal giorno dopo le politiche, anche in Molise si moltiplicano le adesioni alla Lega.
Lascia Forza Italia, dopo anni di militanza attiva e rappresentanza amministrativa, Alessandro Pascale. Basta azzurro per lui, si apre la fase verde Carroccio. «Dopo 14 anni lascio Forza Italia sì. Dove ho militato prima della fondazione del Pdl e poi nel Pdl. Infine, di nuovo in Forza Italia quando il Pdl è stato archiviato, mi sono speso con coerenza, non ho mai abbandonato nemmeno nei momenti di difficoltà. Ma adesso ho detto basta», così Pascale.
Ieri pomeriggio in piazza Municipio, davanti a Palazzo San Giorgio, la conferenza stampa insieme alla coordinatrice provinciale della Lega Aida Romagnuolo, il neo coordinatore cittadino Sergio Martone e altri attivisti. A cosa ha detto basta Pascale? «A un modo di fare politica che non mi appartiene e in cui quindi non mi ritrovo. Dopo anni di appartenenza coerente, in cui non ho abbandonato il partito nemmeno quando la nave stava affondando e tutti gli altri infatti sono scappati, pensavo che alle regionali avrebbe potuto esserci spazio anche per me. Invece sono stato estromesso ancora una volta. Ma per chi e per cosa? Per fare spazio al centrosinistra! Scarabeo è stato amministratore con Frattura, D’Egidio in segreteria con l’ex governatore, Di Baggio era consigliere comunale a Isernia eletto col centrosinistra». Già alle politiche, ha pure ricordato, «la mia richiesta di rappresentanza per Campobasso è stata disattesa. Sono stato estromesso dal coordinamento regionale del partito, ricostituito dopo cinque anni di commissariamento. Ma, come in passato, sono rimasto in Forza Italia. Alle regionali pensavo fosse arrivato anche il mio momento ma il centrosinistra si è spostato in FI. Senza contare – ha proseguito nel suo j’accuse – che la coordinatrice regionale, eletta deputata in Puglia, non ha aperto un circolo, una sede. Ho detto basta a questo modo di fare politica».
Perché la Lega? Perché è il carroccio del vincitore? «Ho accolto la richiesta di Aida Romagnuolo e resto nel centrodestra. La Lega sta lavorando da due anni sul territorio. Si discute, si aprono sedi, si fa politica tra la gente e per la gente, come non si faceva forse dai tempi della Dc. Il mio obiettivo è continuare a impegnarmi in questo modo per Campobasso e il Molise. La Lega dà rappresentanza ai territori, Forza Italia è stata utilizzata per dare a qualcuno la possibilità di candidarsi e passare dal centrosinistra al centrodestra. Vado via, con serenità e pure in questo caso coerenza».
Ha battuto sul tempo altri colleghi di Palazzo San Giorgio che pure guardano con interesse a Salvini. Proprio su quegli scranni, sempre in minoranza, siede Alberto Tramontano, secondo dei non eletti del Carroccio alle regionali. Per creare il gruppo della Lega nell’Assise comunale di Campobasso servono due consiglieri. «Io do la mia disponibilità – ha anticipato Pascale – Se c’è qualcun altro che ha la mia stessa intenzione sono pronto a farmi autorizzare per portare il simbolo in Consiglio».
r.i.

I sindaci alla corte di Matteo Salvini, Notartomaso: è affidabile come pochi

È corsa all’adesione. E corsa alla primogenitura nell’adesione. È Tonino Lombardi il primo sindaco ad aver scelto la Lega in Molise? Così certificava la nota del coordinamento provinciale di Campobasso.
Ieri il coordinamento regionale del Carroccio ha reso nota la scelta del primo cittadino di Campodipietra Giuseppe Notartomaso. Che forse è arrivato prima di Lombardi. Perché ha dichiarato: «La settimana scorsa ho, finalmente, formalmente aderito alla Lega di Matteo Salvini, nel Molise condotta da quattro anni da Luigi Mazzuto, anche se l’idea non è recente. Ho compiuto questo passo con la consapevolezza e la responsabilità per il ruolo che rivesto e l’ho compiuto proprio per continuare a difendere i diritti dei cittadini troppe volte anteposti a logiche incomprensibili ed ingiustificabili. Salvini, spostando gli obiettivi prioritari dal federalismo alla lotta in Europa al fine di vedersi riconosciuti i diritti e la sovranità di un popolo e di una nazione, ha dimostrato di essere un affidabile rappresentante politico come pochi. Infatti ha sempre sostenuto, con forza, in tutti i contesti, anche europei, che prima vengono gli interessi degli italiani e poi quelli del mercato e delle banche. Siamo stati costretti ad assistere, nostro malgrado, ad un continuo impoverimento della classe media, ad una continua perdita di tutele, di garanzie sempre più inconsistenti. Molto dipende sicuramente dagli amministratori locali, dai sindaci, dai governi regionali, ma in massima parte dagli attori politici nazionali e da come questi si pongono nei confronti dei burocrati di Bruxelles e dalle risposte che si ottengono».
L’adesione di Notartomaso – che è stato anche consigliere provinciale e da sindaco uno dei protagonisti della rete di amministratori contrari all’Egam – per la Lega molisana può fare da sprone ai suoi colleghi. Soprattutto il suo curriculum dà conto di un «percorso ineccepibile sempre con liste civiche di centrodestra – dichiara soddisfatto Mazzuto – Notartomaso porta nella Lega molisana un bagaglio di esperienza notevole, sempre al servizio della sua gente, proprio con lo spirito dello stesso Matteo Salvini. Egli incarna i valori dell’amministratore leghista, mai domo fino a risultato raggiunto. Benvenuto Peppe – conclude Mazzuto – e buon lavoro al nostro fianco».

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