In vista della chiusura della campagna elettorale, con il silenzio che scatterà oggi a mezzanotte, Primo Piano Molise ha deciso di ospitare un faccia a faccia virtuale tra i due candidati alla carica di sindaco. Nicandro Cotugno della lista numero 1 “Venafro nel cuore” e Alfredo Ricci della lista numero 2 “Insieme per Venafro” si sono quindi sottoposti alla nostra intervista doppia, rispondendo alle cinque domande proposte in comune.
Dal clima che si è respirato in questo mese in cui i due, più del solito, hanno battuto il territrorio praticamente casa per casa, fino ad un messaggio da inviare al competitor. Nessuna pretesa di esaustività, ovviamente.
Intanto, la giornata odierna sarà caratterizzata dagli ultimi comizi. Entrambi i candidati hanno scelto di chiudere alle ore 22,30: Nicandro Cotugno rivolgerà il suo appello al voto finale dal palco di piazza Marconi (di fronte alla palazzina Liberty) e Alfredo Ricci da Porta Nuova. Poche decine di metri di distanza per una conclusione degna del mese di propaganda, talvolta senza esclusione di colpi. In particolare all’inizio e in questo scorcio finale non sono mancati attacchi e insulti soprattutto sui social.
A mezzanotte scatterà dunque il silenzio elettorale, dopodiché domenica gli oltre 10mila venafrani acebntiu diritto saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo sindaco e il nuoco Consiglio comunale che dovranno guidare la città nel quinquennio 2018-2023.

Ultimi appelli, poi scatta il silenzio: intervista doppia Cotugno-Ricci

Lista numero 1 VENAFRO NEL CUORE

Nicandro Cotugno: Verlascio difficile ma non impossibile

La campagna elettorale volge al termine: quali sensazioni ha avuto incontrando la gente?
«È stata una campagna elettorale molto entusiasmante. Siamo stati tra la gente, tra i giovani con tutte le categorie lavorative della città. Abbiamo fatto molti incontri e devo dire è stato molto utile capire i vari problemi che, purtroppo, nella quotidianità ci sono in tutte le famiglie».
Se dovesse essere eletto sindaco, quale sarà il primo provvedimento che assumerà?
«Ma, il primo provvedimento è difficile dirlo, anche perché negli ultimi cinque anni non sono stato in Consiglio comunale, quindi non so come stanno perfettamente le cose. Posso dire, però, che le priorità sono quelle di riportare Venafro al centro degli interessi della Regione e di ridare decoro a questa città, devo dire, troppo abbandonata e sporca, anche con interventi che non richiedono grandi risorse ma rendono la nostra Venafro quanto meno pulita e bella. Al centro metteremo sempre gli interessi dei cittadini, cercando in tutti i modi di affrontare i problemi che attanagliano la città e che l’amministrazione uscente non è riuscita a risolvere».
Il punto più importante del suo programma?
«La costruzione di una nuova scuola, visto che quando ero sindaco avevo ottenuto un finanziamento di 2 milioni e 800 mila euro e che l’amministrazione uscente sicuramente ha perso e la ristrutturazione del Verlascio, progetto, questo, difficile ma non impossibile».
Quale sollecitazione ha ricevuto con maggiore frequenza e quali le impellenze della gente che ha incontrato?
«Lavoro, prima cosa e mi sembra giusto e normale, visti i tempi che purtroppo viviamo. Poi di ridare linfa a questa città priva di motivazioni visto il torpore e la noia in cui è caduta e come dicevo prima anche di dare decoro e pulizia. I cittadini vogliono una amministrazione capace di dialogare e di essere sempre presente. Non si può amministrare una città nel chiuso del Palazzo. Se i cittadini mi daranno fiducia, io sarà il sindaco di tutti, del popolo venafrano in primis».
Cosa vuole dire al suo sfidante in questo finale di campagna elettorale?
«Niente di particolare. Sicuramente non rappresenta né il nuovo, né il cambiamento, visto che è il vicesindaco dell’amministrazione uscente».

Lista numero 2 INSIEME PER VENAFRO

Alfredo Ricci: miglioreremo la vivibilità della città

La campagna elettorale volge al termine: quali sensazioni ha avuto incontrando la gente?
«La campagna elettorale della lista avversaria è stata una campagna cattiva, piena di calunnie, di inesattezze. Una campagna fatta fuggendo dai confronti e nascondendosi dalla gente, come chi sa di non avere argomenti seri da sostenere. Una campagna da leoni da tastiera, usando gli appunti di qualche suggeritore e sfruttando la spregiudicatezza di qualche sostenitore. Credo che i venafrani non avessero bisogno di tanto livore. Ho, peraltro, apprezzato la correttezza di qualche candidato della lista avversaria, soprattutto i più giovani, che non si è lasciato trascinare dagli strateghi (o presunti tali). Ad ogni modo, di contro la nostra campagna elettorale è stata volutamente una campagna fatta in positivo, parlando della nostra città e di quello che vorremmo realizzare, non scadendo nelle becere liti su facebook, stando tra la gente e mettendoci la faccia in prima persona. Io stesso ho girato per le strade e sono stato nelle case delle persone, come sempre ho fatto. E come ho potuto fare anche in questa occasione, perché la mia vita e il mio impegno politico sono trasparenti, non ho nulla da nascondere o di cui vergognarmi. Posso parlare con la gente di quello che abbiamo fatto e di quello che faremo, guardandola negli occhi».
Se dovesse essere eletto sindaco, quale sarà il primo provvedimento che assumerà?
«Inizieremo immediatamente a ragionare con il presidente della Regione Toma di un grande accordo di programma che segni le tappe dello sviluppo della nostra città per i prossimi 5/10 anni, partendo da infrastrutture, scuole, marketing territoriale, tutela dell’ambiente. E poi garantiremo ai cittadini quell’apertura e disponibilità rispetto alle esigenze di tutti, su cui sanno di potere sempre contare con me».
Il punto più importante del suo programma?
«Migliorare la vivibilità della città. Che significa intervenire sulla viabilità cittadina, sulle scuole, sui parchi, sulle strutture sportive, sociali e culturali, e tenere alta e costante l’attenzione rispetto alle problematiche ambientali. Tutti temi su cui l’amministrazione uscente è stata già impegnata e che ora, che le condizioni economiche del Comune stanno migliorando grazie all’impegno di questi anni, vanno ulteriormente sviluppati».
Quale sollecitazione ha ricevuto con maggiore frequenza e quali le impellenze della gente che ha incontrato?
«La gente ha bisogno di lavoro, per i giovani in primo luogo. Ha bisogno di una città vivibile e a misura di ogni cittadino. Chiede attenzione alle proprie esigenze, attraverso il dialogo e il confronto continui, e la disponibilità ad ascoltare, ragionare, risolvere. Chiede una politica capace di stare in mezzo alle persone tutti i giorni, e non soltanto in campagna elettorale. Io questo ho sempre fatto, e questo ho intenzione di continuare a fare anche da sindaco, se i cittadini vorranno onorarmi della loro fiducia».
Cosa vuole dire al suo sfidante in questo finale di campagna elettorale?
«Ha avuto un bel coraggio a riproporsi dopo avere lasciato la città in macerie negli anni in cui è stato sindaco. Ma ci vuole ancor più coraggio a cercare disperatamente (e inutilmente) di screditare l’avversario, quando a Venafro ci conosciamo tutti, e tutti sappiamo i legami di interessi che cementano l’altra lista. La verità è che l’epoca di una Venafro piegata agli interessi di pochi è finita. Come pure è finita l’epoca di un sindaco esecutore di ordini impartiti dai potentati politici ed economici. Pensare che possa tornarsi indietro è un’offesa all’intelligenza dei venafrani. E questo sono convinto che in fondo lo sappia anche il mio avversario. In una competizione tra due liste i venafrani sanno chi sono i due candidati sindaco, cosa e, nel caso del mio avversario, chi rappresentano. Da un lato c’è il sindaco dei poteri forti, dall’altro il sindaco della gente. I cittadini sanno anche quali saranno la disponibilità all’ascolto e l’operatività che ciascun candidato, ove eletto sindaco, potrà garantire».

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