Al ritorno dal vertice di Bruxelles sull’immigrazione, il premier Conte potrebbe nominare in Consiglio dei ministri il commissario della sanità molisana.
L’indiscrezione arriva da ambienti capitolini autorevoli. La questione dovrebbe chiudersi alla prossima riunione del Cdm. Sarebbe, dunque, questione di giorni ormai. Anche perché dalle regionali che hanno segnato il cambio al vertice ne sono passati molti: praticamente due mesi. Formalmente, il commissario è ancora Paolo Frattura, ex presidente della Regione. Il suo successore Donato Toma di fatto non è nel pieno dell’operatività per quanto riguarda la sanità perché ci sono provvedimenti che senza la firma del commissario ad acta, essendo la Regione commissariata, non possono essere adottati.
Il riordino è a metà del guado, ci sono atti diventati adesso più che urgenti. Senza contare che a luglio è prevista la riunione del tavolo tecnico coi dirigenti dei ministeri della Salute e dell’Economia: chi ci andrebbe se il commissario non fosse ancora designato? Anche sul fronte dell’integrazione fra Cardarelli e Fondazione Giovanni Paolo II c’è molto da fare. I Ministeri hanno sollevato una serie di rilievi significativi alla bozza di Frattura, Toma ha anticipato la sua idea di integrazione, come intende correggere il progetto: Cardarelli e Fondazione insieme in un consorzio a guida pubblica. Sta ragionando di questa ipotesi con l’Asrem e lo staff della dg Salute. Dovrà, naturalmente, sottoporlo ai vertici della Cattolica. Ma senza la nomina da commissario è depotenziato.
Infine, ma l’elenco non è esaustivo quanto basato sulle priorità, gli accordi di confine con le altre Regioni per regolare la mobilità attiva e passiva e per gestire i servizi nelle zone interne e quelle, appunto, a confine (è il caso di Agnone nell’intesa che dovrebbe a breve essere sottoscritta con D’Alfonso).
«Siamo in attesa – commenta il governatore Toma che dieci giorni fa mandò un messaggio chiaro a Palazzo Chigi – Io confido nel fatto che la prossima settimana si proceda alla nomina». E ribadisce che ci sono atti non più rinviabili.
Quanto agli accordi di confine, Toma ha letto le dichiarazioni dell’ex presidente Iorio che lo ha invitato a non firmare l’intesa con l’Abruzzo elaborata a suo tempo da Frattura perché, secondo Iorio, sarebbe la morte per la sanità del basso Molise (a favore dell’Abruzzo). «Rispetto naturalmente quello che sostiene l’ex presidente Iorio, naturalmente. Quello che dice e suggerisce va preso in considerazione. Però, rispondo: parliamone quando porterò l’accordo all’attenzione del Consiglio regionale». I dettagli non sono di pubblico dominio. E Toma lo indica non come preoccupazione ulteriore, anzi come rassicurazione. Perché, garantisce anche a Iorio, «io vado avanti per il bene del Molise».

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