Sul ‘decreto Alcoa’ (si chiama così perché la nuova maggioranza di governo vi ha nserito i soldi per coprire gli ammortizzatori dell’azienda sarda) si riaccende lo scontro fra M5S e Pd. Antonio Federico, deputato pentastellato, conferma (perché lo aveva reso noto dopo il primo sì della Camera) che in base al provvedimento convertito in legge qualche settimana fa la cassa integrazione della Gam può essere prorogata di un altro anno e che questo periodo varrà per il 2019. L’ex assessore regionale dem allo Sviluppo Carlo Veneziale è lapidario: con la cassa straordinaria della Gam quel decreto non c’entra nulla perché riguarda gli ammortizzatori in deroga.
Uno scontro a distanza, che i due consumano per il tramite dei cronisti. Un confronto educato, sono entrambi di buon carattere, ma schietto.
Il 4 novembre scadono gli ulteriori 12 mesi di Cigs autorizzati l’anno scorso per i 267 dipendenti Gam. Il parlamentare M5S Federico riassume così lo stato dell’arte: «Il 14 giugno scorso la Camera ha votato all’unanimità la proroga degli ammortizzatori sociali per le aziende nelle aree di crisi complessa tra cui quella delle zone industriali di Isernia, Venafro, Campochiaro e Bojano. Il provvedimento è fondamentale per tanti lavoratori della Gam. Agli ex dipendenti dell’azienda avicola, infatti, il 4 novembre 2018 sarebbe scaduta la cassa integrazione straordinaria. Con la misura varata dal governo, però, hanno ottenuto la proroga di un anno della Cigs. Nei giorni scorsi, tuttavia, c’è stata una richiesta di chiarimenti sulla reale copertura dell’ammortizzatore sociale. Insomma, la proroga vale solo per l’anno 2018 oppure arriva fino al 2019?». Questo il motivo della comunicazione di Federico. Un dubbio che le parti sociali gli hanno chiesto di sciogliere. E lui ha contattato le strutture dei ministeri dello Sviluppo e del Lavoro (entrambi guidati dal capo di M5S Luigi Di Maio). «Ho avuto conferma che la cassa integrazione straordinaria per gli ex dipendenti Gam arriverà fino al mese di novembre del 2019. Una buona notizia per tantissime famiglie in difficoltà anche alla luce del fatto che il gruppo che ha rilevato lo stabilimento, Amadori, sta già realizzando investimenti per provvedere a ricollocare il personale e avrà bisogno di oltre un anno di tempo per completare le procedure. Ora, quindi, la palla passa alla Regione che deve portare avanti gli adempimenti di propria competenza», conclude Federico.
E su quest’ultimo punto la sua ricostruzione collima con quella di Veneziale.
L’ex assessore ricorda che al Molise sono state assegnate, nel 2016 e nel 2017, le risorse per la cassa integrazione straordinaria nelle aree di crisi complessa: circa 13 milioni che di fatto sono stati utilizzati solo per la Gam perché è l’unica azienda che usufruisce della Cigs nel distretto Campochiaro-Isernia-Venafro. Dopo il primo anno, per la proroga ci fu bisogno di una modifica normativa, l’emendamento elaborato dall’allora senatore Ruta insieme all’assessore Veneziale e alla giunta di Palazzo Vitale. Approvato l’emendamento Ruta, da allora è possibile prolungare la Cigs per l’azienda di Bojano di anno in anno, altrimenti il sostegno al reddito sarebbe terminato nel 2017. È possibile prorogare ancora, a patto che ci siano le risorse però. Risorse che, a grandi linee, per un altro anno dovrebbero bastare. «La cassa integrazione straordinaria della Gam, quindi, è già di fatto prorogabile per un altro anno, non c’entra nulla il decreto che peraltro è del governo Gentiloni e che il nuovo esecutivo ha solo convertito in legge – rimarca l’esponente del Pd – Per concretizzare questa possibilità però si deve seguire il percorso che noi come governo regionale abbiamo seguito per due volte e cioè: reperire i fondi per coprire la quota di Tfr, prorogare il fitto di ramo d’azienda con Solagrital e avviare l’esame congiunto con il ministero».
Lunedì mattina i sindacati avvieranno il confronto con il neo governatore Donato Toma. Tra le questioni più urgenti ci sarà appunto quella che riguarda la cassa integrazione. Novembre, ancora una volta, è vicino. ritai

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