La gestione commissariale dell’ex fabbrica della moda molisana finisce sul tavolo del ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio. A porre all’attenzione del vicepremier la questione è il deputato del M5S Antonio Federico che, nei giorni scorsi, ha presentato un’apposita interrogazione a risposta scritta. Obiettivo è quello di far luce sull’operato dei commissari Stanislao Chimenti, Roberto Spada e Andrea Ciccoli e, nello specifico capire se il Governo, a seguito del decreto di revoca del 7 aprile 2017, intenda – in sostanza – rivalersi su di loro.
«IT Holding spa – scrive Federico – era una società a capo di un gruppo di aziende tessili che si occupavano del design, della produzione e della distribuzione di prodotti di alta moda, con una distribuzione attraverso punti vendita indipendenti e una rete di negozi di proprietà presenti nelle più importanti città nel mondo. Il gruppo industriale aveva raggiunto, all’apice dell’espansione, oltre un miliardo di euro di fatturato e aveva alle proprie dirette dipendenze oltre 700 lavoratori».
Nel febbraio 2009 la crisi finanziaria mondiale che ha interessato anche il gruppo tessile di Pettoranello del Molise, ha costretto la principale azienda del gruppo (Ittierre spa) a chiedere l’ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria.
«Il Ministro pro tempo-re Claudio Scajola – ricorda il deputato – nominò quali commissari straordinar: Stanislao Chimenti, Caracciolo Di Nicastro, Roberto Spada e Andrea Ciccoli. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico del 7 aprile 2017 sono state accettate le dimissioni del commissario straordinario del gruppo Ittierre, dottor Roberto Spada, ed è stato revocato l’incarico di commissario al dottor Andrea Ciccoli. La direzione generale, in una relazione, aveva sollevato delle contestazioni nei confronti dei commissari in questione».
Nel decreto ministeriale si legge che si è «ritenuto di concordare con la Direzione Generale che l’insieme degli elementi raccolti, indicati in modo puntuale nella reazione, comprova l’oggettiva inidoneità dell’organo collegiale ad assicurare una efficiente ed efficace gestione della procedura di amministrazione straordinaria e, per conseguenza, una cura adeguata degli interessi pubblici cui la stessa è finalizzata, come emerge in particolare: dalla confusa, disomogenea e non compiuta rappresentazione dei costi della procedura; dalla assenza di ponderate e concrete iniziative per la rapida conclusione della gestione liquidatoria della procedura, e al contempo dal compimento di atti in assenza della preventiva autorizzazione, ove prevista ai sensi di legge; dalla adozione di criteri di determinazione dei compensi degli incarichi di assistenza e consulenza legale penalizzanti per la Procedura e dal mancato controllo del corretto svolgimento degli incarichi medesimi».
Quindi, a seguito di regolare avviso del 28 aprile dello scorso anno, di invito alla presentazione di dichiarazioni di disponibilità ad assumere l’incarico di commissario straordinario della procedura di amministrazione straordinaria di «Ittierre s.p.a. e altre società del Gruppo Ittierre in A.S.», con decreto del Ministro dello sviluppo economico dell’8 giugno 2017, sono stati nominati commissari straordinari Mauro Messina ed Enrico Stasi, che affiancano l’avvocato Emanuele Rimini nella composizione del collegio commissariale.
Federico chiede dunque di sapere se «in considerazione di quanto evidenziato nel decreto 7 aprile 2017, il ministro intenda rendere pubblici i dati e i fatti relativi alla non compiuta rappresentazione dei costi della procedura questione. Se si intendano assumere iniziative al fine di rivalersi sui commissari uscenti alla luce delle relative indicazioni del decreto ministeriale 7 aprile 2017 relative alla ‘assenza di ponderate e concrete iniziative per la rapida conclusione della gestione liquidatoria della procedura, e al contempo dal compimento di atti in assenza della preventiva autorizzazione, ove prevista ai sensi di legge’ e quali eventuali ulteriori iniziative si intendano assumere, anche in termini di autotutela, in relazione alla condotta dei commissari in questione».

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