Altissima tensione nella seduta pomeridiana del Consiglio dedicata al trasporto pubblico extraurbano. Davanti a Palazzo D’Aimmo e poi in Aula per seguire i lavori una nutrita delegazione di dipendenti dell’Atm, lamentano insieme ai sindacati ritardi nel pagamento degli stipendi di sei mesi (in alcuni casi di otto). Chiedono, non da oggi, alla Regione di attivare la procedura prevista dal codice degli appalti quando un concessionario non eroga regolarmente le spettanze: di attivare cioè i poteri sostitutivi perché sia la Regione a pagare direttamente gli stipendi.
Il famoso ‘articolo 30’, che è stato causa della prima fiammata dialettica tra il governatore Donato Toma e gli autisti presenti. Secondo il presidente sono i sindacati a dover chiedere di avviare la procedura. Una risposta che è stata vissuta come un no, come un disimpegno. Toma ha poi dovuto lasciare i lavori. Ma anche dalla sua maggioranza era arrivata una posizione forte: Quintino Pallante ha chiesto di revocare le concessioni quando i gestori non rispettano gli obblighi contrattuali. Ha chiesto un impegno concreto in tal senso, un documento incisivo da parte dell’Aula.
Lo stesso che i 5 Stelle hanno più volte proposto rispetto ai contratti che vanno avanti con le proroghe, ai controlli sull’emissione dei biglietti, rispetto alle tariffe differenti riconosciute alle ditte e che, denunciano i sindacati, ‘premiano’ proprio l’Atm in base ai chilometri autorizzati.
Il Pd pure si è dichiarato disposto a votare un documento che sia di svolta.
L’assessore Vincenzo Niro ha relazionato sullo stato dell’arte che ha trovato. Dal bando per il gestore unico, impugnato davanti al Tar, alla parziale copertura economica trovata in bilancio per il settore che ha reso necessarie due variazioni di bilancio. Inadempienti le ditte, o una in particolare, quindi ma pure mancanze della Regione. Che ha molti contenziosi, ha aggiunto. Ha proposto un’altra strada: presto un piano della mobilità, entro marzo 2019 la gara con criteri e numeri aggiornati e fino ad allora severo controllo sui bilanci, sui biglietti, sul rispetto degli obblighi. L’impegno, che Niro ha assunto ad altissimo volume è che, riallineati i pagamenti da parte della Regione, al primo scostamento da parte delle ditte saranno avviate le procedure di revoca.
Dopo una sospensione, è un ordine del giorno molto meno duro quello che arriva sui banchi dell’Aula. E questo ha scatenato le minoranze. Il capogruppo del Pd Facciolla: «Aria fritta». Greco definisce il documento «carta straccia». Pallante non ha firmato il nuovo testo, lo voterà solo per spirito di coalizione. L’odg è passato. Non prima di uno scontro accesissimo, l’ennesimo, fra il capogruppo 5S Greco e l’esponente della maggioranza Scarabeo.
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