Ufficio al primo piano del palazzo che ospitava l’Ersam. L’agricoltura del Molise, come attribuzione politica, si può dire sia nata qui, in via Vico. Dove da un paio d’anni ha sede l’assessorato regionale. Da tre mesi al primo piano c’è il nuovo inquilino, il primo eletto di Forza Italia Nicola Cavaliere. Per lui un ritorno, un ritorno che lui ha fortemente voluto.
Poco dopo le 8.30 di mattina. Nella stanza parecchi gradi e finestre aperte. Cavaliere ha già ricevuto un paio di persone. La chiacchierata per l’intervista, qualche altro colloquio e poi Roma. Nel pomeriggio partecipa insieme al presidente della Regione Donato Toma agli incontri sulle frane di Petacciato e Civitacampomarano.
Assessore, un primo bilancio. Due deleghe centrali, agricoltura e ambiente: che situazione ha trovato?
«Quanto all’agricoltura, non c’è mai stato un problema di disimpegno, almeno per quanto riguarda gli ultimi 15 anni, perché è un settore trainante di questa regione: ci sono ancora tante persone che vedono nel comparto un sistema produttivo efficace, nonostante tutte le difficoltà che incontrano quotidianamente in relazione ai prezzi, al mercato, al clima, alle condizioni atmosferiche. Le altre sono tutte molto importanti e collegate tra loro, a partire dall’ambiente, la gestione dei rifiuti, la qualità dell’aria, la difesa del suolo come difesa del territorio e dissesti – proprio di questi giorni è l’ultimo dato Ispra, secondo cui il Molise è una delle sette regioni in cui tutto il territorio è a rischio dissesto – L’energia inoltre è una delega affascinante, creativa in prospettiva, richiede un grande impegno riguardo ai finanziamenti europei. Il comune denominatore è purtroppo una carenza di personale e professionalità, che in alcuni casi viene ‘tamponata’ con collaboratori esterni mentre in altri casi c’è assenza totale e quindi si arranca».
Problema che non sembra risolvibile a medio termine.
«Eh sì. E a questo si aggiunga che c’è una riduzione drastica dei dirigenti, per esempio l’assessorato all’Agricoltura è ‘ridotto’ a tre dirigenti quando di norma ne aveva anche nove, dieci. Un fatto gravoso che non aiuta a essere fluidi nella gestione delle attività».
Partiamo dalle emergenze. Dal Venafrano e dal basso Molise – zone in cui ci sono insediamenti industriali significativi – arriva da tempo la richiesta di una tutela dell’ambiente più forte per difendere la salute dei cittadini.
«Ho avuto già alcuni incontri con aziende di livello nazionale e ho potuto verificare la bontà delle strutture e degli impianti, che sono a norma e riducono notevolmente l’inquinamento da gas e fumi. È naturale, quando si parla di questo tipo di insediamenti, che ci sia una difesa del territorio da parte delle popolazioni. Sulle imprese e i siti esistenti c’è un controllo quotidiano delle nostre strutture, dell’Arpa e dell’assessorato. Cito l’ultimo caso, quello che a Pozzilli ha riguardato la gestione del depuratore del Nucleo: siamo intervenuti subito. In basso Molise, poi, ci sono diverse industrie chimiche. In questo caso ancora non sono riuscito a essere presente o avere un contatto con le aziende ma sarà mia cura entrare nel merito delle questione e avere report sistematici, settimanali, da parte delle strutture regionali».
Agricoltura: due filiere fino a qualche anno fa trainanti sono in crisi. Quella della bietola in realtà non c’è più, quella del pollo dovrebbe ripartire. Che obiettivi si pone nel suo mandato rispetto a questi temi?
«Nel 1999-2000 sono stato presidente dello Zuccherificio. Una realtà che ha dato lavoro a tantissima gente. Medici, ingegneri, architetti, i professionisti di quel territorio all’epoca facevano le stagioni allo Zuccherificio. Era un riferimento per i bieticoltori che realizzavano una produzione di grande qualità ed era un baluardo per l’occupazione. Poi, le politiche europee ma anche le scelte dell’Italia che non ha avuto la forza e, secondo me, la convinzione di tutelare lo Zuccherificio del Molise che era rimasto l’unico di tutto il Meridione, senza dimenticare le situazioni legate alla gestione di quell’azienda hanno portato di fatto alla situazione attuale».
Per la filiera avicola il discorso invece è diverso.
«Sì, è un po’ diverso. C’è Amadori che sta realizzando la sua presenza in Molise, con tempi un po’ lunghi, tanto che le maestranze (in cassa integrazione, ndr) chiedono di tornare ad avere una dignità per quanto riguarda il lavoro e quindi a essere soggetti attivi nell’economia regionale. Per fortuna la filiera non si è interrotta, tutti coloro che avevano gli allevamenti hanno continuato a fare attività e c’è una richiesta costante per la creazione di nuovi allevamenti di polli. Questo ragionamento sarà affrontato nell’ambito della programmazione del Psr 2021-2028».
Il Psr 2014-2020 cofinanzia la ristrutturazione dell’incubatoio avviata da Amadori. Ha avuto un’interlocuzione con l’azienda?
«Non ho avuto nessuna interlocuzione con Amadori perché i ‘tavoli’ sono stati già realizzati. Credo ci sia un iter burocratico e amministrativo in corso. Quando si tratterà di dialogare sulla filiera, sulla costruzione di un percorso per il settore saremo presenti».
C’è un errore che imputa alla precedente amministrazione e si è prefissato di non ripetere?
«Ogni persona ha il suo modo, il suo stile e la sua impostazione. Non giudico mai i miei predecessori. Ognuno di noi sicuramente fa cose buone e cose negative. Per quanto mi riguarda, in questi tre mesi credo di aver incontrato più di 4-500 persone in assessorato, è una mia prassi quella di ascoltare la gente, di farla sfogare e risolvere i problemi. Per esempio, riguardo alla criticità del ‘biologico’, pratiche ferme dal 2015, abbiamo quasi azzerato le annualità 2015 e 2016 liquidando circa un milione e mezzo agli agricoltori. Ho creato supporti ulteriori ai responsabili di misura affinché nel giro di un paio di mesi si possano azzerare anche gli arretrati dell’integrato. C’è poi qualche criticità su un centinaio di pratiche di agricoltura compensativa, su cui stiamo lavorando. I soldi c’erano, non era un problema di risorse né ministeriale, c’era bisogno forse di maggiore pressione e costruzione di percorsi all’interno della struttura. Ecco, forse quello che voglio che caratterizzi il mio mandato è un maggiore dialogo».
Infine, l’emergenza cinghiali.
«In questo caso sono più un tecnico che un politico. La situazione è di emergenza sia per la presenza di animali sul territorio, che ha dimensioni non paragonabili al passato, sia perché gli ultimi finanziamenti in bilancio per il risarcimento agli agricoltori per i danni da fauna selvatica risalgono al 2011 – governo Iorio, io assessore – Stanziammo 400mila euro e azzerammo i danni dell’epoca. Oggi mi trovo con circa 2,4 milioni di richieste di risarcimento accertate per il periodo 2012-2017. Nulla è stato fatto dall’amministrazione precedente, chi aveva la responsabilità della delega (il delegato alla Caccia era Cristiano Di Pietro, ndr) ha fatto solo spot elettorali e comunicati creando confusione e aspettative da parte della gente. Sono dati, questi. Non sono mie valutazioni. Su questo fronte sarò molto impegnato nei prossimi due mesi, mi confronterò in primis con la Regione Umbria e la Regione Lazio, dove come in Molise le deleghe di Ambiente e Agricoltura sono nelle mani dello stesso assessore. Abbiamo chiesto un incontro coi ministri dell’Ambiente e dell’Agricoltura sul problema degli ungulati. Mi sembra ci sia attenzione sia per quanto riguarda un allungamento del periodo di caccia al cinghiale sia per quanto riguarda i risarcimenti con massimali abbastanza bassi. È un tema che ho posto anche ad alcuni deputati e senatori di Forza Italia. Sembrerà ridicolo parlare di emergenza cinghiali, rispetto a tutti i problemi del lavoro, del sistema produttivo, della viabilità che fa acqua da tutte le parti. Ma per le conseguenze che i cinghiali stanno creando, i danni all’agricoltura e la paura fra la popolazione, è un problema serio su cui lavorerò coinvolgendo la giunta, la maggioranza e l’intero Consiglio. Non servono proposte fantascientifiche, si tratta di fare uno sforzo comune per porre un freno a un’emergenza grossa».
ritai

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.