Per la giustizia penale non ha commesso reati. Ma la magistratura contabile ha ritenuto quegli stessi fatti rilevanti, tanto che lo ha condannato a restituire alla Regione più di 11mila euro.
Per questo motivo, Palazzo Vitale ha revocato il patrocinio legale a Cristiano Di Pietro, ex consigliere regionale dal 22 aprile, e gli ha chiesto indietro 4.400 euro che gli erano stati corrisposti, come rimborso per l’assistenza nel procedimento, nel 2017.
I fatti riguardano le spese dei gruppi. Prosciolto in Tribunale, Di Pietro jr, insieme ad altri ex consiglieri Idv, è stato condannato dalla Corte dei conti in primo e poi in secondo grado per irregolarità nella gestione dei fondi che il Consiglio destina ai gruppi di Palazzo D’Aimmo.
Dopo la presentazione dell’istanza di rimborso, e dopo la liquidazione, la Regione però «ha avuto notizia» (così si legge nella determina che il 25 luglio ha revocato il patrocinio) che nei confronti di Di Pietro pendeva per gli stessi fatti un giudizio di responsabilità amministrativa. Diventata definitiva la condanna con la pronuncia della Corte di conti centrale, gli uffici dell’Avvocatura regionale hanno invitato l’ex delegato alla Caccia a restituire i soldi.
«Ai fini dell’insorgenza del diritto al rimborso delle spese sostenute per l’assistenza processuale – è precisato nella determina – non è sufficiente che il processo penale per fatti connessi all’espletamento di compiti d’ufficio si sia concluso con l’assoluzione, ma occorre altresì che in relazione agli stessi fatti valutati dal giudice penale non rilevi la responsabilità del dipendente o amministratore sotto diverso profilo (civile, amministrativo-contabile, disciplinare), ovvero non rilevino circostanze integranti comunque una condotta contraria alle nome che regolamentano l’azione amministrativa».
La vicenda, finita sulla stampa nazionale in questi giorni (se ne è occupato L’Espresso raccontando anche del taglio al vitalizio di Antonio Di Pietro, taglio che riguarda tutti gli ex deputati), non si è conclusa. Perché Di Pietro ritiene di non dover restituire il rimborso e di avere avuto quindi diritto al patrocinio legale. Si è affidato a un avvocato. Anche la Regione tira dritto e con il provvedimento di fine luglio ha deciso di proporre decreto ingiuntivo.
ppm

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