Dopo la polemica tra monsignor Bregantini e il ministro Salvini sulla nave Diciotti – il vescovo si è detto deluso dall’atteggiamento del ministro e il capo del Viminale ha replicato su Facebook -, interviene anche la capogruppo della Lega del Molise Aida Romagnuolo: «Non me ne voglia monsignor Bregantini, ma ogni volta che apre bocca su problematiche legate a eventi politici oppure su problemi riguardanti gli immigrati, crea sconsolazione tra i cattolici che poi non si recano più in Chiesa per ricevere i sacramenti. Ormai i cittadini non sanno più se di fronte hanno un sacerdote o un ex sessantottino che vive di ricordi. Io personalmente non ho nulla contro la Chiesa, sono cattolica praticante, ma delle continue sparate di monsignor Bregantini non se ne può più. Ormai va a ruota libera, dimenticando il ministero della fede e il suo ruolo di pastore. È dell’altro ieri l’attacco di Bregantini al ministro Salvini reo, a suo dire, di non far approdare le navi gestite da organizzazioni di lucro nei porti italiani. Io sono totalmente d’accordo con Salvini – prosegue Romagnuolo – e sono dalla sua parte. Pertanto di indecente, perché di indecenza si parla, c’è solo la gratuita dichiarazione del prelato». La consigliera ricorda la vicenda di don Felix, ex parroco di Cercemaggiore coinvolto in un caso di pedofilia e per la cui vicenda Bregantini fu molto contestato.
Salvini, conclude, «sarebbe l’indecente solo perché chiude i porti alla mafia, agli scafisti, agli schiavisti, a chi si arricchisce, comprese le ben note cooperative, enti e movimenti stranamente vicini ad alcuni personaggi? Monsignor Bregantini, preghi di più e impegniamoci a riportare i fedeli in chiesa».

«Andava alle feste dell’Unità», «Difende solo l’accoglienza». Fb si divide sull’arcivescovo

CAMPOBASSO. «Bregantini fa politica, andava alle feste dell’Unità». «Ex sessantottino». «Non è vero, difende l’accoglienza e si adopera ogni giorno in silenzio». «L’attrazione di un titolo giornalistico fa lo scoop, influenza e contagia».
Oltre 7mila i commenti al post con cui Matteo Salvini su Facebook ha replicato alle dichiarazioni dell’arcivescovo di Campobasso Giancarlo Bregantini. Fra questi, anche un pezzo di Molise.
Mirko Addesa è stato assai sintetico: «Bregantini fa politica. Andava anche alle feste de l’Unità». Francesca Camposarcuno gli ha dato manforte tornando ai temi toccati dal presule durante la processione del Venerdì Santo: «Mi ha fatto venire i nervi pure alla processione del corpus domini». Lorenzo Lommano lapidario: «Ex sessantottino».
Lele Ferrari, invece, ha salvato l’arcivescovo: «Considero monsignor Bregantini una persona molto colta, coerente e un vero cristiano, insomma un puro in un mondo di lupi, e lui sicuramente capisce la situazione ma io da cristiano sto con Salvini».
A spiegare la posizione del vescovo e della Chiesa, Rita D’Addona. Questo il commento della responsabile dell’ufficio stampa della diocesi di Campobasso – Bojano: «Caro ministro Salvini è chiaro che l’attrazione di un titolo giornalistico fa lo scoop, influenza e contagia. La Chiesa da sempre, nella millenaria storia, accoglie ed è accanto a chi è indifeso e debole. La chiesa difende i valori della dottrina sociale, i valori inalienabili. Anche il Papa ha lodato la sua prudenza e la sua collaborazione guidati dal dialogo. Riguardo al vescovo Bregantini lui difende l’accoglienza, si è sempre adoperato e lo fa ogni giorno con il suo silenzioso operato – accanto ai migranti, ai rom – ma utile perché si tratta di vite umane. Certo, la legalità e la giustizia sono segmenti imprescindibili ma l’attenzione che viene posta è verso la “persona” umana qualunque sia l’origine, lo dice il Vangelo. Per il vescovo Bregantini non è lei indecente ma l’azione che segue di fronte all’indifferenza di chi “guarda da un’altra parte”».

Un Commento

  1. pietro maddalena. scrive:

    la chiesa difende tutti ! come a difeso i mille o piu minorenni abbusati da preti ! oggi come oggi si va in chiesa solo se ai la fede in DIO e non per i preti, la mia sola opinione.

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