Oggi a Bari un incontro sulla Zona economica speciale Adriatica. L’area in cui sarà più appetibile investire – perché prevede agevolazioni fiscali e amministrative per le imprese – farà perno sul porto di Manfredonia (nella foto) e comprenderà l’area portuale e retroportuale di Termoli e più in generale la fascia costiera molisana.
I dirigenti delle due Regioni oggi cominceranno a mettere su carta i primi elementi del piano strategico. La partita è aperta perché si tratta di capire l’orientamento del governo nazionale su uno strumento messo a punto da Renzi e Gentiloni, ma in attesa del confronto con l’esecutivo Conte Molise e Puglia vanno avanti nel percorso che porterà alla richiesta di istituzione della Zes con decreto.
Intanto, arrivano aggiornamenti dalla polemica esplosa qualche giorno fa in Abruzzo. «La Zes in Abruzzo si farà e sarà rispondente e coerente con lo sviluppo del proprio territorio».
È l’assessore Silvio Paolucci a rispondere alle accuse del centrodestra abruzzese. Ad aprire il fuoco era stato Mauro Febbo (Forza Italia) denunciando che cinque giorni dopo la delibera della giunta Toma che ha deciso (il 2 agosto scorso) di chiedere l’adesione a una delle due Zes della Puglia, quella ‘Adriatica’, l’esecutivo D’Alfonso (il 7 agosto) ancora presieduto dal senatore Pd formalizzò l’intenzione di chiedere l’istituzione della Zona economica speciale insieme al Molise.
Un’occasione persa anche perché l’Abruzzo da solo non ha i requisiti per ottenere una Zes autonoma (come non li ha il Molise), sempre da Forza Italia (col coordinatore regionale Pagano) era giunta quindi la richiesta di inserirsi nella Zes Molise Puglia.
Paolucci, invece, smorza i toni: «La Regione Abruzzo, nell’interesse della propria economia e nel rispetto delle indicazioni legislative, redigerà il miglior piano di sviluppo strategico possibile. L’ente elaborerà con tutti gli stakeholder interessati, in proprio o in collaborazione interregionale, la strategia di partnership con altre istituzioni e organismi di settore in un quadro di sviluppo continuamente in evoluzione territoriale. La Regione Abruzzo – prosegue in una nota – continuerà ad avere comportamenti di correttezza istituzionale dentro e fuori i propri confini. È questo lo scenario che guiderà l’azione politico-amministrativa della nostra Regione e che non potrà risentire delle sguaiate uscite del consigliere regionale Mauro Febbo e men che meno a privare la Regione Abruzzo di un importante strumento per il potenziamento del suo tessuto connettivo economico come quello della Zes che proprio la nostra Regione ha conseguito con un emendamento alla legge che le istituiva. E deve essere proprio l’assenza di elementi minimi di conoscibilità dell’impianto normativo, il dl 91/2017 ed il dpcm 12/2018, a far gridare allo scandalo il prode consigliere sulla scelta operata dalla Regione Molise di partecipare al programma interregionale con la Regione Puglia. Una opportunità ed una legittima scelta, quella del Molise – sottolinea Paolucci – che non pregiudica in alcun modo il percorso della Regione Abruzzo, che sceglierà nelle opzioni offerte dalla legislazione senza neanche tralasciare la possibilità di configurare il territorio della Zes all’interno dei confini della stessa regione».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.