Aida Romagnuolo da ieri non è più coordinatrice provinciale di Campobasso della Lega. Lo ha deciso Luigi Mazzuto, coordinatore regionale del partito di Salvini.

Mazzuto ha affidato la comunicazione a una nota inviata a Romagnuolo. Un passaggio della lettera è stato reso noto anche alla stampa. È quello che, ribadisce al telefono Mazzuto, spiega i motivi della decisione. Quelli ufficiali naturalmente.

«Visti i ruoli di consigliere eletta, unitamente all’incarico di partito di capogruppo in Consiglio regionale della Lega Salvini Molise, si ritiene superata e pertanto revocata la posizione di coordinatrice provinciale Campobasso», incarico che le era stato assegnato dallo stesso coordinatore regionale che è anche assessore della giunta di centrodestra che guida il Molise dal 22 aprile.

Ancora: da ieri è Mazzuto a occuparsi della provincia di Campobasso «in vista della nuova riorganizzazione sul territorio del partito salviniano».

La revoca è arrivata il giorno dopo lo scivolone social della capogruppo: su Facebook ha pubblicato un post, poi rimosso, con una foto che la vede insieme all’ex premier del centrosinistra Romano Prodi e sua moglie. Foto vecchia, si è difesa Romagnuolo. Non è vero, sostiene Primonumero che ha visto e descritto il post prima che ‘sparisse’ dal web.

«Una pura casualità», così Mazzuto ha respinto l’ipotesi di una ‘punizione’ lampo. È rimasto al contenuto della sua nota, il coordinatore. Non è sceso in polemica.

Ma gli eventi degli ultimi mesi non rendono il siluramento di Romagnuolo un fulmine a ciel sereno.

Dalla composizione del governo Toma in poi, anche i rapporti con Mazzuto sono stati altalenanti.

Era lei la designata per un assessorato, questo era emerso dalle prime riunioni di maggioranza. O meglio, si era deciso che alla Lega andasse un assessorato. Nell’esecutivo di Toma poi è entrato l’ex presidente della Provincia di Isernia (che probabilmente della Lega di Salvini in Molise ha la ‘tessera numero zero’) per espressa indicazione del leader nazionale. Senza precedenti, poi, lo scontro fra i due sulla redazione della testata giornalistica della Rai, accusata da Romagnuolo di oscurare i suoi comunicati e difesa, con la libertà di  stampa, da Mazzuto. Altra polemica, in cui il coordinatore regionale non è entrato ma qualcuno aveva chiesto il suo intervento, quando alla Lega hanno aderito politici di lungo corso come Alessandro Pascale (ex Forza Italia) e altri consiglieri comunali di Campobasso o comunque esponenti del partito, saliti prima sul Carroccio, hanno chiesto spiegazioni parlando di decisioni non condivise, di decisioni autonome del coordinamento provinciale. Sul territorio, infine, i coordinatori scelti da Romagnuolo si sono avvicendati a gran velocità.

Una dialettica interna – come si dice dalle parti del Pd – tutt’altro che noiosa, quella della Lega in Molise. Solo che il partito di Salvini ha un piglio opposto a quello dei dem, come le ultime vicende hanno dimostrato. Se nel Pd contano le anime, nella Lega ne fanno una questione di regole e livelli. Insomma di gerarchia. La decisione di Mazzuto quindi non arriva inaspettata e secondo fonti autorevoli è stata concordata col nazionale. Da Roma (da Salvini quindi) sarebbe arrivato l’ok.

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