L’incompatibilità fra la carica di presidente della Regione e quella di commissario della sanità sarà inserita nella prossima legge di Bilancio. La stessa norma che l’anno scorso aveva sospeso lo stop per i governatori stabilendo che non si applica ai commissariamenti già decretati. Come ha sintetizzato il senatore 5s Di Marzio sabato scorso, «la norma è stata temporaneamente aggirata con un emendamento alla Finanziaria di alcuni anni fa, non si deve fare altro che ripristinare la regola che era stata scelta».
Dunque, lo stralcio dal Decreto emergenze è solo un rinvio perché l’incompatibilità non aveva attinenza con il concetto di situazione emergenziale. A confermarlo – scrive anche Quotidiano Sanità – fonti del Ministero della Salute che sottolineano la volontà da parte della ministra Giulia Grillo di riproporre l’incompatibilità con la manovra.
Nel frattempo, però, potrebbe arrivare finalmente la nomina del commissario della sanità molisana. Attesa ormai da cinque mesi, la scelta cadrà su un tecnico: la strada, norma o meno, è tracciata. Sempre secondo Quotidiano Sanità, il Ministero della Salute è pronto alle nomine di Molise, dove il ruolo è vacante, e Calabria, dove sarà sostituito l’attuale commissario Massimo Scura (un tecnico ministeriale) nominato dal governo Renzi.
Il deputato molisano dei 5 Stelle Antonio Federico conferma che non per forza si aspetterà la legge di Bilancio. Che comunque va presentata entro il 20 ottobre e l’inserimento dell’incompatibilità sarà già una presa di posizione netta del governo Conte. Giovedì è previsto un Consiglio dei ministri. Toccherà stare sintonizzati. A giudicare dal toto-commissario che impazza (nei giorni scorsi Primo Piano ha dato conto del coinvolgimento di nomi eccellenti, come quello del rettore Unimol, nei rumors tuttavia smentiti) potrebbe essere questione di giorni.

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