Vittorino Facciolla segretario regionale del Pd? Il prossimo congresso potrebbe sancire il passaggio del testimone fra i due consiglieri eletti a Palazzo D’Aimmo (Fanelli e Facciolla) al vertice del partito molisano.
Da qualche giorno l’idea che l’attuale capogruppo sia intenzionato a giocare la partita è sempre più ricorrente nei ragionamenti tra le fila – parecchio assottigliate – del Partito democratico. Lui stesso, sentito da Primo Piano, conferma il quadro. «Credo che il partito abbia bisogno di modelli, di essere cioè riconoscibile in termini di brand. Altrimenti non saremo credibili. Se non verrà fuori una convergenza unitaria su una candidatura autorevole che risponda a queste caratteristiche, sono disponibile a candidarmi». Tradotto: se in campo dobbiamo far scendere le seconde file, gioco io.
Una posizione che non ha cancellato le velleità degli altri contendenti ma spariglia le carte. Per esempio, fra i nomi in corsa da mesi c’è quello di Carlo Veneziale, candidato presidente del centrosinistra che, arrivato terzo, è rimasto fuori dal Consiglio. Avrebbe meno problemi di ‘concentrazione di potere’ rispetto a Facciolla che è capogruppo (eletto con 4mila voti e quindi politicamente ‘pesante’). Veneziale è un brand in grado di convincere Facciolla? Meno chance avrebbe, per una rivalità mai nascosta fra i due, Laura Venittelli. L’ex deputata tuttora è data in corsa, ma è arduo pensare a un accordo fra lei e Facciolla. Altre voci, più recenti e in attesa di conferma, parlano di ragionamenti in corso fra l’ex vicepresidente di Frattura e i rutiani. Anzi, i rumors più ‘aggressivi’ suggeriscono che l’accordo sia già raggiunto: Facciolla segretario regionale, Ruta candidato sindaco di Campobasso. «Non ho mai parlato con Ruta», taglia corto Facciolla.
Sembra passato remoto, ma Ulivo 2.0 è storia recentissima. Il movimento creato da Ruta e Leva ha martellato per mesi il governo Frattura, è stato un gran motivatore nella scelta di non ricandidare Frattura alla presidenza, non ha risparmiato critiche a Facciolla. Salvo rimediare una magra figura alle urne del 22 aprile.
Improvvisamente scoppia la pace? Difficile ma non impossibile. La ricostruzione dopo una guerra, anche civile, la fa chi è rimasto vivo. E una cosa è certa: gli accordi per le primarie – previste prima di Natale – contempleranno anche le intese per le amministrative di Campobasso e Termoli.
E l’ex presidente della Regione? Per alcuni, Frattura potrebbe non essere estraneo al clima di disgelo. Chi gli è più vicino invece parla di non belligeranza. Ha riallacciato i rapporti con Facciolla (non si erano lasciati benissimo dopo il 22 aprile), ma parlarsi non vuol dire condividere un percorso. I più dipingono l’architetto intento al suo lavoro di imprenditore, poco propenso a interessarsi in prima persona del partito.
Alla finestra per ora restano la stessa Fanelli, che secondo indiscrezioni non sarebbe entusiasta della discesa in campo del suo collega, e l’area del partito che aveva chiesto rinnovamento (fra gli altri era disponibile a provarci Nicola Messere).
Ieri, intanto – dopo la ‘ripartenza’ sancita dalla manifestazione di Roma – si è riunito il coordinamento dem: lunedì prossimo a Isernia ci sarà l’assemblea che aprirà la fase congressuale e fisserà il calendario.

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