Dal tardo di pomeriggio di ieri, nuovo summit di maggioranza. Un incontro fiume, che a sera inoltrata era ancora in corso e le poche notizie trapelate parlavano di una lunga discussione sui criteri con cui ripartire le nomine.
Chi sceglie per primo? Il gruppo che alle regionali ha totalizzato il maggior numero di eletti (assessori e consiglieri) o chi dal riparto dei posti in giunta e nell’ufficio di presidenza del Consiglio ha avuto meno (in questo caso la lista dell’ex presidente Iorio).
Comporre il puzzle non è semplice. Si parte dagli incarichi di prima fascia, forse otto posti. Per sette partiti. E il numero uno del Consiglio Micone ha tempo fino a stasera per chiudere la partita. Dalla griglia, però, potrebbe restare fuori Molise Acque. I due componenti del Cda (uno in quota alla maggioranza e uno alla minoranza) dovrebbero essere eletti dall’Assise: è la legge speciale che istituisce l’azienda a non consentire l’esercizio dei poteri sostitutivi. Ne è convinto qualche pezzo da 90 della maggioranza e anche il Pd. Cinque anni fa, infatti, il primo Cda di Molise Acque dell’era Frattura fu eletto dall’Aula, l’allora presidente Vincenzo Niro esercitò i poteri sostitutivi per tutti i numerosi altri enti subregionali.
Certo, tolta Molise Acque dal bottino è evidente che si assottiglia non poco. La decisione, se passasse questa linea, sarebbe comunque solo rinviata. Quindi è probabile che il centrodestra vorrà accordarsi lo stesso sul partito che esprimerà il proprio uomo all’ex Erim (il presidente lo sceglierà il governatore Toma). Come pure sui direttori di Arpa e Arsarp, che seguono una tempistica e una competenza diverse (pure in questo caso la nomina è dell’esecutivo) ma che a breve saranno designati.
Restano i collegi dei revisori dell’Arsarp, degli Ept e dell’Aast, la Commissione pari opportunità, il Corecom. Al Corecom mira il Pd (per il componente di minoranza stavolta) ma naturalmente bisogna capire cosa fa il Movimento 5 Stelle. I 5s nella passata legislatura non parteciparono alle nomine, adesso invece sì. E hanno sei consiglieri, contro i due del partito democratico. La partita del capogruppo Facciolla rispetto a quella del suo collega Greco è tutta in salita. Anche se, essendo rimasto fuori dall’ufficio di presidenza, al Pd una compensazione potrebbe toccare.
Comunque, di nomi nelle ore frenetiche della vigilia ne sono circolati pochissimi. Per Molise Acque, quello di Eleonora Scuncio (che ha sostituito Iorio in Consiglio) o di Angela Crolla. Lunedì nei corridoi di Palazzo D’Aimmo è stato avvistato Stefano Sabatini, attualmente presidente della Sea a Campobasso ma che in passato ha guidato anche Molise Acque. Per il resto le bocche sono rimaste cucitissime. Criteri, metodo e poi i nomi. C’è ancora un giorno. I termini per i decreti di Micone scadono a mezzanotte.
ritai

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